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“Demon Copperhead”, il romanzo vincitore del Premio Pulitzer che si ispira a un grande classico

Con "Demon Copperhead", Barbara Kingsolver ha dato vita a un romanzo prezioso.

Demon Copperhead” è avvincente, emozionante, coinvolgente. Il romanzo con cui Barbara Kingsolver ha vinto il Premio Pulitzer 2023 per la narrativa e il Premio delle donne 2023 per la narrativa è fra i più venduti in Italia nelle ultime settimane. Scopriamo subito qualcosa di più su di lui e sulla sua eclettica autrice.

“Demon Copperhead”, la sinossi

Questa è la storia di un ragazzo che tutti chiamano Demon Copperhead, un eroe dei nostri tempi. Un ragazzo che può contare solo sulla bella faccia ereditata da suo padre, una criniera di capelli color rame, lo spirito aguzzo e il vizio di sopravvivere.

Il suo esordio nell’universo – mamma di diciott’anni che partorisce sola con una bottiglia di gin, anfetamine e oppioidi –, in una casa mobile sperduta negli Appalachi meridionali, dà il la a ciò che verrà dopo. Demon inizia la sua corsa a perdifiato attraverso la vita, sfreccia per le selve oscure dell’affido, del lavoro minorile, delle scuole fatiscenti, fino al sogno, e poi all’ebbrezza del successo atletico, con la conseguente caduta nella dipendenza.

Nel mentre, si ossessiona con gli eroi della Marvel, si disegna i suoi fumetti riempiendoli di cattivi veri, si inerpica per le vette vertiginose del grande amore e sprofonda nel dolore straziante della perdita. Attraverso tutto questo, Demon deve combattere, armato del suo caustico umorismo e poco altro, contro la propria invisibilità in un mondo dove persino i suoi amati supereroi hanno abbandonato le terre selvagge per la città.

La sua voce è quella di una generazione di ragazzi perduti, nati in posti splendidi e maledetti che neanche per un istante concepiscono di abbandonare.

Ma Demon è un combattente, un sopravvissuto, come era un sopravvissuto David Copperfield nella sua disgraziata Londra. Barbara Kingsolver si ispira all’opera iconica di Dickens con questo romanzo vincitore del Pulitzer, ambientato nel Sud degli Stati Uniti, per gettare luce sulle vite marginali di oggi, con la stessa rabbia, la stessa profonda compassione.

La stessa fiducia nel potere di trasformazione di una bella storia.

L’attualità dei classici

Vi sarà suonato subito familiare, questo nome: “Demon Copperhead”.

Pronunciato ad alta voce rimanda immediatamente a qualcos’altro, a un nome che è entrato nel nostro immaginario collettivo come uno dei personaggi più conosciuti nati dalla penna di Charles Dickens.

“David Copperfield” è un grande industrial novel, un affresco di un’epoca, quella della rivoluzione industriale, in cui nelle grandi città si forma una sacca di nuovi, disperati, poveri.

Gente sfruttata fino all’osso, che non riesce a trovare un posto nel mondo. Gente che vive nella miseria più totale, mentre altri si arricchiscono in silenzio.

Il fumo nero delle industrie annerisce anche il cuore delle città, che si fanno tetre, strabordanti di occasioni mancate, di vizi e misfatti.

In questo clima, cresce David Copperfield. Lo seguiamo sin dalla sua infanzia, proprio come avviene in “Demon Copperhead”. Impariamo a conoscere il personaggio di Dickens, simpatizziamo per lui, ma sappiamo già che la sua vita non sarà semplice.

Barbara Kingslover attinge al più grande romanzo di Dickens attualizzandolo, per mostrarci una realtà dura da digerire: ci sembra di vivere ad anni luce di distanza dai tempi di David Copperfield. Eppure, se guardiamo alle condizioni in cui vivono certe fasce della società, ci accorgeremo

Barbara Kingsolver

Nata l’8 aprile 1955 ad Annapolis, nel Maryland, l’autrice di “Demon Copperhead” ha trascorso i primi anni di vita nel Kentucky.

All’età di sette anni, si trasferisce in Congo con i genitori: il padre era un medico, e anche la madre lavorava nella sanità pubblica.

Barbara Kingsolver e la sua famiglia vivono per diversi anni in Africa, non potendo usufruire né di elettricità, né di acqua corrente.

Tornata negli Stati Uniti, si iscrive alla facoltà di biologia, per poi specializzarsi in ecologia e biologia evolutiva.

La scrittrice è annoverata fra gli autori più influenti del nostro secolo. Frequenta diversi generi, fra cui spiccano anche la poesia e la non fiction Nel 2000 le è stata assegnata la massima onorificenza statunitense in campo artistico, la National Humanities Medal, e nel 2010 ha vinto l’Orange Prize.

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