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Come il fumetto italiano sta reagendo alla crisi delle edicole

In questa intervista con il direttore editoriale Bonelli ci parla di come il mercato del fumetto italiano stia affrontando la crisi di quello che finora è stato il suo canale principale: l'edicola

MILANO – “Noi che abbiamo ancora il nostro core business in edicola, dobbiamo essere creativi anche a livello distributivo, non solo a livello contenutistico”. E’ quanto affermato da Michele Masiero, dal 2015 direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore, casa editrice simbolo del fumetto popolare italiano che, attraverso la sua storia, tradizione e la forza dei suoi conosciutissimi personaggi, riesce a offrire continui inviti alla lettura tale da renderla una tra le ultime solide frontiere dell’intrattenimento. Partendo da un bilancio conclusivo legato ai festeggiamenti lunghi 12 mesi per i 30 anni di Dylan Dog, in questa intervista con il direttore editoriale Bonelli Michele Masiero ci anticipa altre novità editoriali che dal 2018 riguarderanno l’indagatore dell’incubo e ci spiega come il mercato del fumetto italiano stia affrontando la crisi di quello che finora è stato il suo canale principale: l’edicola.

 

Si sono conclusi i festeggiamenti per il trentennale di Dylan Dog. E’ possibile trarre un bilancio di questi ultimi 12 mesi?

E’ stato un anno di festeggiamenti entusiasmante, a partire dal principio, quando il 26 settembre a Milano abbiamo celebrato la prima storia scritta da Tiziano Sclavi. Abbiamo avuto l’appuntamento estivo con il crossover tra Dylan Dog e Dampyr, che ha catturato una grande attenzione ed ha favorite le vendite di copie per entrambi i personaggi, ed abbiamo voluto chiudere con un omaggio a Groucho con 12/13 coppie di autori, il meglio del fumetto comico e non solo italiano, da Zerocalcare a Cavazzano, che hanno accettato la sfida di cimentarsi con un personaggio così surreale. Adesso ci lanciamo verso il 31esimo anno con altre sorprese.

 

Quali sono le novità che attendono i lettori di Dylan Dog nei prossimi mesi?

Per la fine del prossimo anno era già prevista l’inizio di una lunga saga all’interno della collana mensile, chiamata “la saga della cometa”, che vedrà per la prima volta un anno intero di storie strettamente collegate tra loro. Ciò chiuderà questa fase di rilancio del personaggio che Roberto Recchioni ha iniziato tre anni fa. Nel corso dell’anno ci saranno altre sorprese, tra cui la storia scritta da Dario Argento e disegnata da Corrado Roi in uscita la prossima estate.

 

Come stanno reagendo i fan della serie a questo nuovo corso di Dylan Dog?

Affidare a Roberto Recchioni la conduzione di Dylan Dog è stata una richiesta esplicita di Tiziano Sclavi. Una scelta di rottura, in quanto volevamo dare una scossa sia contenutisticamente che a livello comunicativo. Tiziano diceva sempre che il lettore non doveva chiudere l’albo rassicurato, ma porsi sempre dei dubbi. Siamo riusciti a recuperare questo spirito, e ci piace che il personaggio sia vivo e faccia discutere.

 

Hai un’esperienza di oltre 30 anni all’interno del mondo dei fumetti. Come è cambiato e qual è lo stato del fumetto oggi?

Il mondo del fumetto, come quello dell’editoria, è cambiato: dopo il boom di vendite e di esposizione mediatica a metà degli anni Novanta, c’è stato un calo progressivo. Adesso s’innesta all’interno di una crisi abbastanza profonda dell’editoria in edicola, a partire dai quotidiani. Noi che abbiamo ancora il nostro core business in edicola, dobbiamo essere creativi anche a livello distributivo, non solo a livello contenutistico. Riducendosi la nostra base di clientela in edicola, proponiamo prodotti che durano meno nel tempo e che hanno meno ambizione, ma allo stesso tempo più interessanti e variegati.

 

Alla luce di questo, come la Bonelli sta affrontando questa crisi del mercato dell’edicola?

Nel frattempo ci siamo allargati in fumetteria, con una presenza fissa e costante anche li, ed in libreria, prima con esperienze fatte insieme ad altri editori, adesso con il nostro stesso marchio. Lo facciamo attraverso delle pubblicazioni dedicate non soltanto ai personaggi più importanti, ma a tutto il nostro catalogo ed a novità con tagli narrativi diversi dai tradizionali, ispirati ad esempio ai linguaggi delle serie tv. La libreria è un settore che si sta aprendo molto bene, ma l’edicola resta comunque il nostro canale principale.

 

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