PORDENONE – “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”. Ma Arno Geiger, a Pordenonelegge per presentare il suo romanzo Tutto su Sally (ed Bompiani), non è d’accordo: “ La felicità individuale – dice lo scrittore austriaco – è unica al pari dell’infelicità. Tolstoj ha scelto per Anna Karenina un inizio forte e prepotente: parte da una teorizzazione e poi parla dei casi individuali. Per me è il contrario: non mi piacciono le generalizzazioni e affronto, felice o infelice, l’unicità dell’individuo nella storia.” Ed in particolare lo scrittore austriaco si addentra nei meandri complessi del matrimonio, un’istituzione in crisi, che Geiger viviseziona con estrema lucidità.
LA TRAMA DEL ROMANZO: UNA COPPIA IN CRISI – Il romanzo parla di una coppia di mezza età della media borghesia viennese. Lui, Alfred, è un uomo in difficoltà nel cammino della vecchiaia, però conserva il suo amore incondizionato e un po’ ingenuo per la moglie Sally. “ Pur cosi diversi, gli anni passati insieme hanno creato un terreno comune – spiega l’autore – e la durata del loro rapporto ha comunque dato profondità anche biografica alla relazione, anche se Sally ama il marito in modo intermittente”. È lei la figura emblematica di questa coppia: ironica, distaccata, anticonformista, non vuol rinunciare all’idea di una giovinezza che non c’è più, ma che continua a lanciare stimoli, a cui non si sottrae. Quando, durante una vacanza estiva in Inghilterra, i ladri irrompono nella casa viennese della coppia, mettendo tutto a soqquadro e violando anche i preziosi diari di Alfred, le cose soprattutto per lui cambiano all’improvviso. Rancori sopiti, segrete delusioni, rivendicazioni, ma anche desideri inconfessati emergono e minano i fragili confini della convivenza. È tempo di scegliere cosa fare della propria vita. Una scelta che coinvolge entrambi i coniugi. Una scelta fra dovere e inclinazione, fra realtà e sogno.
LA LETTERATURA DEVE ESSERE “INDISCRETA” – Ed è a questo punto che il romanzo si addentra, anche in maniera scomoda, nel profondo del meccanismo che lega i due personaggi perché – come spiega l’autore – “la letteratura è sempre indiscreta, come raramente la vita riesce ad essere e riesce a raccontare ciò che è intimo, spiegando, ad esempio, come due personalità cosi diverse riescano a vivere insieme trent’anni, amando in modo cosi differente”. “Non è difficile innamorarsi – spiega Geiger – come un viaggiatore che casualmente cade nelle mani dei predoni (la metafora è di Tolstoj) due persone iniziano ad amarsi, ma l’aspetto più difficile è mantenere il rapporto solido negli anni, ovvero mantenere la felicità”. “Una felicità che si conserva – conclude Geiger – nel mutamento e non nell’immobilità: questo è anche il senso ultimo del romanzo e dell’inquietudine della protagonista femminile”.
Alessandra Pavan
21 settembre 2015