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Chi è Peter Handke, il vincitore del Nobel per la letteratura 2019

Non solo scrittore, drammaturgo e saggista, ma anche poeta, sceneggiatore e reporter di viaggio, Peter Handke è il nuovo vincitore del Nobel per la letteratura 2019

Non solo scrittore, drammaturgo e saggista, ma anche poeta, sceneggiatore e reporter di viaggio, Peter Handke è un romanziere austriaco di 76 anni. Fra le altre cose è l’autore della poesia del film “Il cielo sopra Berlino”, di cui scrisse la sceneggiatura insieme al regista Wim Wenders.

La vita

Classe 1942, Peter Handke è nato a Griffen nella Carinzia da padre austriaco e madre slovena, morta suicida nel 1971. Evento che segnerà per sempre l’esistenza di Handke e confluirà nel romanzo semi-autobiografico Infelicità senza desideri. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Graz, si è dedicato in modo totale alla letteratura, prima attraverso dei pezzi teatrali, poi con racconti, romanzi, saggi, poesie e diari, ai quali si aggiunge la sceneggiatura per il cinema di “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, trasposizione del romanzo di Handke “Prima del calcio di rigore”.

Le opere

Ma scopriamo insieme alcune delle opere più celebri del romanziere austriaco Peter Handke.

Infelicità senza desideri

Con questo libro, che Claudio Magris ha definito «romanzo di un rapporto istintuale e fisico elementare come quello con la madre» («Corriere della Sera»), Handke ha raggiunto un equilibrio di scrittura che la critica non ha esitato a definire «classico». «In questo splendido testo Handke ha veramente realizzato l’impossibile» (Giorgio Manacorda,«La Stampa»): di fronte al suicidio della madre, appreso dal giornale, il giovane scrittore austriaco sente l’ardua necessità di ricomporre con le parole quell’esistenza mancata, quella vitalità offesa e ridotta a meccanismo biologico e coatto. Apparso in lingua tedesca nel 1972, diviene subito un imprevisto bestseller, e resta forse, ancora oggi, il libro più amato di Handke.

Prima del calcio di rigore

Licenziato improvvisamente dal lavoro in cantiere, l’ex portiere di calcio Josef Bloch inizia a vagare per le strade di Vienna, va al mercato, al cinema, allo stadio, poi cerca una camera d’albergo per la notte. I suoi sensi sono allerta, tutto lo infastidisce e allo stesso tempo cerca disperatamente un contatto, prova a chiamare dei conoscenti senza trovare nessuno. La sua peregrinazione continua finché incontra una donna disposta a stare con lui. Ma poi la uccide, senza motivo. L’angoscia che lo attanaglia dopo l’omicidio è la stessa che provava quando da portiere si preparava a respingere un calcio di rigore. Tenta allora la fuga verso il confine, sentendosi braccato, spiato e sospettando di tutti, cercando di prevedere le mosse dell’avversario… Uno dei testi più significativi e inquietanti di Peter Handke, un thriller teso e anomalo, con uno stile narrativo assolutamente originale.

Pomeriggio di uno scrittore

Uno scrittore, reduce da un periodo di crisi, s’incammina per la città dopo un pomeriggio di lavoro. Attraversa strade e piazze, giunge alla periferia e rientra a casa quando l’oscurità è già calata. Che accada poco, in queste pagine, è pura apparenza: si tratta del resoconto di un viaggio attraverso il mondo intero. Lo scrittore racconta del suo scrivere e del prezzo che per questo deve pagare, della sua vita e del poco tempo che gli rimane dopo i momenti di più intenso lavoro: una leggera pigrizia, il piacere di girovagare, la distaccata percezione delle cose quotidiane e dei particolari più insignificanti. E tutto rientra nello scrivere: assieme a un dubbio costante, nei confronti di se stesso e degli altri. Sotto il sole pomeridiano, alla luce del crepuscolo e poi dell’oscurità notturna, Peter Handke percorre una lunga strada attraverso la città e attraverso se stesso, offrendo al lettore una profonda riflessione su una letteratura che si alimenta nel concreto rapporto con la realtà.

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