Erri De Luca aveva negli ultimi tempi
realizzato un reportage a bordo della nave Prudence, la nuova imbarcazione di
Medici Senza Frontiere, sulla quale ha vissuto due settimane. In conclusione del reportage, lo scrittore napoletano esprimeva tutto il suo dolore per “il male, il dolore del mare, la sua pena d’inghiottire da fermo i naviganti”, e si soffermava su cosa è oggi il trasporto delle vite sul Mediterraneo: da una parte crociere in girotondo, dall’altra parte zattere alla deriva, affidate all’arbitrio di chi intasca quattrini sia dai trafficanti che dall’Unione europea.