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Alessandro Piperno, “Ripuliamo gli stadi dai teppisti”

Lo scrittore romano di origini ebraiche ha commentato sul Corriere della Sera la polemica riguardante l’increscioso episodio delle foto di Anna Frank utilizzate per dileggiare i tifosi avversari

MILANO – “Non so se esista una qualche ricetta magica contro l’antisemitismo. A giudicare dall’ultimo paio di millenni, direi francamente di no. Ripulite gli stadi da questa orrenda teppa. Il loro crimine non è di aver diffuso l’antisemitismo, ma di aver trasformato la nostra vita per qualche giorno in una cosa grottesca”, con queste parole lo scrittore Alessandro Piperno ha commentato sul Corriere della Sera il caso di cronaca più discusso della settimana. L’autore di “Inseparabili” elenca 14 cose a cui lo hanno costretto ad assistere alcuni tifosi laziali.

 

IL RICORDO DELLA SHOAH – Lo scrittore in questo suo sfogo si sofferma sul valore che fin dall’adolescenza ha avuto la Shoah nella sua vita, definendolo un tema a cui è molto legato e di cui non ama parlare. Il fatto che questo venga associato alla sua passione ludica preferita, ovvero il tifo per la Lazio, lo ha riempito di sconforto e rammarico.

 

LAZIO E SHOAH – Piperno non capisce come due cose così distanti fra di loro finiscano così spesso per essere associate e non nasconde il suo stupore. A suo parere lo scalpore di questa vicenda non  fa altro che ribadire l’insensatezza della vita e al tempo stesso sottolineare quanto possano essere grotteschi determinati argomenti di attualità.

 

COSA RIMPROVERA AI TIFOSI – Piperno sottolinea 14 cose inaccettabili a cui i tifosi laziali l’hanno fatto assistere. In questi punti lo scrittore condanna gli atti compiuti dagli ultras che, come già in altre occasioni, hanno portato a punire un’intera tifoseria. Sottolinea inoltre l’assurdità con la quale un’immagine storica venga “abusata” per insultare tifosi di altre squadre e allo stesso tempo come la stessa immagine venga usata in modo ipocrita su Facebook da falsi perbenisti. Piperno sottolinea anche il modo grottesco con il quale un capolavoro della letteratura venga utilizzato in stadi mezzi vuoti e recitato da calciatori come se fosse stato scritto da loro. Il potere di questi tifosi, a suo avviso, non è quello di aver diffuso l’antisemitismo, ma di essere riusciti a far diventare un evento storico orribile un fatto associabile al mondo dello sport.

 

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