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“Stop Invalsi”, uno studente su quattro boicotta il test

I sindacati della scuola hanno indetto uno sciopero generale con manifestazioni nelle principali città. Molti studenti resteranno fuori dalle scuole

MILANO – Oggi giornata di test Invalsi sbarcano alle superiori. Ad essere chiamati all’appello oggi spetta agli studenti del secondo anno. Anche quest’anno le prove si volgeranno nella polemica. I sindacati di base hanno indetto per oggi uno sciopero per protestare contro le prove con manifestazioni territoriali e un corteo a Roma. Sciopero supportato anche dalle organizzazioni degli studenti che ne condividono i contenuti. Un sentimento, quello del boicottaggio, che coinvolgerebbe uno studente su 4, almeno secondo un sondaggio di Skuola.net.

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LA PROTESTA – Su 8mila studenti intervistati soltanto il 20% degli studenti delle superiori considera il test un modo utile per valutare la scuola e migliorarla. Ora l’ipotesi è che il test arrivi anche alla maturità. Ma se l’appuntamento del 4 e 5 maggio alle elementari non ha riservato sorprese, la tornata di giovedì, invece, si preannuncia accidentata. Preceduta dalla consueta fanfara di polemiche, con studenti e docenti che rifiutano di essere schedati. I sindacati della scuola (Cobas, Unicobas e Gilda) hanno indetto uno sciopero generale con manifestazioni nelle principali città.I ragazzi sono in stato di mobilitazione. L’Unione degli Studenti invita al boicottaggio e, dopo aver promosso una fotopetizione molto partecipata e ha invitato gli studenti a farsi fotografare con un cartello “Studenti, non numeri”. Le prove in molte classi sono già iniziate, mentre molti studenti sono rimasti in piazza a protestare.

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I MOTIVI DEL BOICOTTAGGIO – Secondo un’indagine di Skuola.net, su 8mila studenti, il 30% è a conoscenza di proteste nella sua scuola, per lo più studenti di liceo e di scuole del sud Italia. Un intervistato su 4 ha dichiarato di non voler sostenere il test e l’80% con la motivazione di essere contrario alla prova, mentre il 20% sostiene che sarebbero stati i professori stessi ad annunciare di voler boicottare. Ricordiamo che il test invalsi non è obbligatorio, ma hanno segnalato che molti professori lo usano anche per unirlo alla media scolastica degli alunni. Nell’invitare al boicottaggio, gli studenti hanno avanzano anche una proposta: “Rifiutiamo questi test che hanno un carattere censuario e non campionario. Prescindono dalla specificità del contesto socio-economico in cui si inserisce ciascun istituto, rendendo una fotografia piuttosto distorta del sistema scolastico italiano. Lo scopo di valorizzare le strategie educative utili a far raggiungere i più alti gradi d´istruzione a tutti gli studenti, indipendentemente da logiche di merito che non fanno altro che legittimare le disuguaglianze di partenza”.

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