24La scuola nei giorni del Coronavirus non è chiusa, ma è “scuola diversa”. Oltre a riscoprirsi “Comunità educante”, proprio perché limitata nelle attività didattiche, la scuola appare sempre più viva e dinamica. Un punto di riferimento importante e indispensabile per la formazione degli studenti.
Cos’è la scuola
La scuola, infatti, non è l’edificio o l’aula, ma sono le persone che ne fanno parte ed insieme collaborano perché “l’alunno cresca, diventi uomo, apra i suoi occhi al vero e scopra la dimensione dei valori”. Il ben noto professore e scrittore Alessandro D’Avenia ha ribadito ancora che “la scuola è il luogo delle relazioni tra le persone, insegnanti e studenti, e queste proseguono, seppure mediate dai dispositivi elettronici”.
Raccontare il mondo ai bambini ai tempi del Coronavirus
L’ex preside scolastico Giuseppe Adernò ci spiega l’importanza del ruolo di genitori e insegnanti per l’educazione dei ragazzi in questo particolare periodo
Lezioni dinamiche
Le lezioni non hanno la scansione oraria al suono della campanella, ma sono attive e dinamiche. Esse sollecitano un contatto diretto ed uno scambio di pensieri, idee e progetti. Registrare tra gli studenti la “nostalgia della scuola” è un segno di alta qualità e consente di apprezzare e riconoscere alla scuola la significativa valenza sociale di crescita e di sviluppo armonico e integrale della persona umana, dello studente che si prepara ad essere cittadino ed ha bisogno di una guida.
La principale lezione da ricordare è che la scuola è molto di più dei “programmi”, sia quelli didattici sia quelli informatici. Le tecnologie vengono in soccorso ma non cancellano il contatto diretto e il ruolo dell’insegnante. Anzi essi lo richiedono ancora di più, per avere un ascolto, una parola di senso e di fiducia, una direzione da sperimentare.
Professoresse ci mancate
L’espressione “Professoresse ci mancate”, scritta su WhatsApp dal ragazzo che è spesso impreparato e distratto a scuola, oppure “Non ho mai parlato così tanto col mio prof” sono indicative di una profonda e vera relazione educativa che unisce il docente ai suoi alunni. WhatsApp e YouTube, ecco i nuovi luoghi virtuali dove si possono condividere anche video di propria creazione. Strumenti che favoriscono il contatto e lo scambio d’idee e progetti, mantenendo vivo il contatto e la relazione educativa.
Didattica a distanza: imparare da casa grazie a “Kilometro zero”
Ideato dalla casa editrice Pearson, “Kilometro zero” è uno strumento molto prezioso in momenti come questi dove la didattica a distanza è l’unica alternativa possibile
Insegnare a pensare
E’ compito del docente “non dare il già pensato, ma insegnare a pensare” e quindi facilitare l’assimilazione dei contenuti. Essi, quando diventano “apprendimento”, promuovono la modifica dei comportamenti e quindi del modo di pensare, di sentire e di agire. Segni di una reale crescita culturale e umana che avviene solo a scuola.
Sono degne di lode e di condivisione le iniziative che sono state attivate in alcune scuole, particolarmente attente e vicine ai bisogni dei ragazzi, come la classroom “Sportello d’ascolto a distanza”, avviata presso il Liceo classico “Mario Cutelli” di Catania. E’ stato realizzato un ambiente virtuale in cui gli alunni potranno incontrare i docenti e gli psicoterapeuti anche al fine di imparare a vivere in maniera positiva questa esperienza e superare i timori che ne derivano.
La relazione educativa è certamente un atto intenzionale che impegna sia il docente sia lo studente a percorrere insieme quest’avventura. Un modo per guardare avanti in direzione della luce che appare lontana alla fine del tunnel.
Scuola e Didattica digitale a distanza
Non ci sono ore mattutine o pomeridiane, né giorni di vacanza. Proprio come a scuola, si registra costantemente un generoso scambio tra chi da e chi riceve nella convergenza della ricerca del miglior bene dei ragazzi. Anche il Ministro Lucia Azzolina ha molto apprezzato la creatività dei docenti che continuano professionalmente una significativa azione culturale e sociale che coinvolge anche le famiglie e ed entrambi i genitori, senza delega o compiti differenti.
Quel che si sta mettendo in campo per la scuola, attraverso la didattica digitale a distanza, anche andando oltre gli orari di lavoro e i vincoli burocratici, non è per intrattenere i ragazzi bloccati forzatamente in casa. Non è solo un ripasso, o un tenerli in esercizio, ma è un accompagnarli e guidarli in questa nuova esperienza che, solo se vissuta intensamente e proficuamente, avrà dei benefici e non solo vani ricordi.
Congedo parentale straordinario: un’ipotesi per aiutare le famiglie
Per fronteggiare la chiusura delle scuole, si apre l’ipotesi di istituire un congedo parentale straordinario, in modo tale che un genitore possa occuparsi dei figli a casa
La scienza della vita
Si studia la “scienza della vita”, come affrontare le difficoltà, si scopre il valore dell’attesa e della speranza, si comprende che la salute è un bene prezioso da tutelare e proteggere. Si apprezzano la professionalità e la dedizione del Personale sanitario, si scopre il valore della solidarietà, dell’unità nazionale e del ben comune.
I ricchi e artistici servizi didattici offerti dalla Rai Scuola2020, i preziosi documentari di storia, arte, cultura, scienze e lingue. Tutti questi non sono un semplice passatempo, ma dovrebbero essere accompagnate da un esercizio di compilazione di schede di verifica e di autovalutazione. Sintetizzando: “Ho capito che… Ho imparato che… Prima non sapevo, adesso conosco e so che…”
Una scuola diversa
Quella che uscirà dall’emergenza sanitaria sarà una scuola diversa. Oltre a riscoprirsi una comunità stretta da legami essenziali, non potrà continuare ad essere vista come un apparato burocratico di regole e norme. La scuola sta dimostrando di essere capace di generare anticorpi preziosi non meno di quelli che ci sono mancati davanti alla nuova epidemia. Sono molti i virus che s’incontrano lungo il sentiero della vita. Non bastano le istruzioni da seguire o il chiudersi in se stessi per farvi fronte. Occorre rivedere gli stili di relazione, superando le barriere del sospetto e della diffidenza e della paura.
Non rallentare mai
Nel messaggio esortativo per essere un vero educatore, Gesualdo Nosengo ha scritto: “Se tu rallenti, essi si perderanno; se ti scoraggi, essi si fiaccheranno; […] se tu vai innanzi, essi ti supereranno; se tu doni la tua mano, essi ti daranno la vita”. Egli ha fortemente raccomandato a non rallentare, non scoraggiarsi, non dubitare.
Il messaggio di speranza: #celafaremo, dà fiducia per un cammino insieme, consapevoli che “senza cultura ci mancano le parole, senza scuola vien meno la relazione”. Mentre è proprio questa che dovremmo ricostruire e tessere con nuovi fili e rinnovato entusiasmo.
Giuseppe Adernò