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“Riapertura scuole fino alla prima media dopo Pasqua”, l’annuncio di Draghi

Il presidente del consiglio Mario Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole dopo Pasqua. Proprio oggi se ne era discusso durante il convegno “Pandemia, sicurezza e diritti di cittadinanza” con il professor Galli

“Riapertura della scuola fino alla prima media”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa da Palazzo Chigi.

Riapertura scuole dopo Pasqua

“Il ministro dell’Istruzione Bianchi — ha spiegato Draghi — sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato e in alcuni casi sarà possibile effettuare alcuni test”. Le parole di Draghi confermano quelle pronunciate due giorni fa in Senato. “E’ bene cominciare a pianificare le riaperture. Ieri c’è stata una riunione della cabina di regia, stiamo guardando i dati dei contagi. Se la situazione epidemiologica lo permette – continua Draghi -, cominceremo a pensare anche alle riaperture: riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo – speriamo – subito dopo Pasqua”.

I dati epidemiologici mostrano un leggero miglioramento della situazione, ma anche per le evidenze scientifiche dimostrano come la scuola primaria non sia di per sé una fonte di contagio. Lo sono invece, secondo il premier Draghi, tutte le attività para e peri-scolastiche.

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Il Convegno con il il professor Galli

Della riapertura delle scuole dopo Pasqua prospettata dal Governo si è parlato stamane anche durante il convegno “Pandemia, sicurezza e diritti di cittadinanza” promosso dalla Fgu- Gilda Unams della Lombardia. Ad esso hanno partecipato in video collegamento numerosi relatori tra cui Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato Gilda degli Insegnanti, e il professor Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

Tutelare docenti e alunni

“La riapertura delle scuole – ha affermato Di Meglio – è un tema che interessa 8 milioni di studenti, un paio di milioni tra personale docente e Ata e, considerando i genitori degli alunni, altri 16 milioni circa di cittadini.” Nessun altro settore mette in movimento così tante persone quotidianamente. “Il ministro Bianchi ha affermato di voler riaprire le scuole dopo Pasqua – prosegue Di Meglio – mi auguro che si creino le opportune condizioni per consentire il ritorno in classe in sicurezza. Per ridurre al minimo il rischio del contagio a scuola, che comunque sappiamo non potrà mai essere a livello zero, sono due gli elementi fondamentali su cui bisogna intervenire: gli spazi e il personale”.

L’opinione del professor Galli sulla riapertura scuole

In merito al ritorno in classe di studenti e insegnanti subito dopo Pasqua, secondo il professor Galli gli aspetti strettamente legati alla valutazione epidemiologica dicono, purtroppo, che non è assolutamente opportuno. “Come era atteso, abbiamo a che fare con questa nuova variante inglese, diventata ormai prevalente, che si diffonde molto bene anche tra bambini e adolescenti. È pur vero – ha proseguito Galli nel suo intervento – che è stata vaccinata la gran parte degli insegnanti, aspetto che perlomeno riduce l’elemento di tensione sulla riapertura delle scuole per quanto riguarda la messa in sicurezza degli operatori. Però è evidente che bambini e giovani che contraggono il virus portano l’infezione a casa contagiando nonni e genitori che, se non ancora vaccinati, non sono in sicurezza e non lo saranno di certo dopo Pasqua”.

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La proposta di riaperture graduali

Per l’infettivologo, dunque, “si tratta di un discorso più demagogico che realistico rispetto ai bisogni. Una proposta che mi sentirei di fare, di non semplice realizzazione, è di una riapertura graduale con test salivari, che sono poco invasivi e possono essere facilmente gestiti in ambiente scolastico da insegnanti già vaccinati. Su questa base – ha spiegato Galli – potremmo almeno avere una rapida identificazione dei focolai di infezione nelle singole scuole, sempre che questo sistema funzioni e sia provato”. “In questo modo potremmo limitare il rischio, ma temo che se facessimo i test e riaprissimo subito dopo Pasqua, continueremmo a dover richiudere perché troveremmo un sacco di focolai ancora aperti. Pur con le limitazioni imposte, temo che le feste pasquali finiranno per essere una causa di incremento di spostamenti delle persone e, come ormai sappiamo bene, il virus cammina sulle gambe della gente”.

 

 

 

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