Era da tanto che la Tv non mi regalava qualcosa. Grazie a Sky e a Paolo Sorrentino ho avuto il piacere finalmente di gustare un momento di sana televisione. È stato come fare una sauna, un bagno turco al cervello, sono riuscito a eliminare le tossine della cattiva e brutta televisione. Sono riuscito a drenare l’”intossicazione” dei vari GF, dell’Isola dei Famosi, dei reality in genere, dei salotti televisivi e dei talk show ad ultra-decibel, provando finalmente un’ebrezza cognitiva, che spero possa coinvolgere tutti coloro che avranno la fortuna di vivere questo magico evento.
Tengo a sottolineare che non ho molto apprezzato The Young Pope (la serie andata in onda lo scorso anno, prima parte di questo universo narrativo ideato da Sorrentino) : per i miei gusti la serie era troppo lenta e fin troppo ripetitiva, troppo d’avanguardia. Con The New Pope, a mio avviso, Sorrentino è tornato ai fasti de “La Grande Bellezza”. La serie assomiglia molto al Premio Oscar per lo stile felliniano e per l’utilizzo della musica e del ballo. Linguaggio e sceneggiatura riescono a coinvolgere e agganciare lo spettatore allo schermo. Diciamolo chiaramente: molte puntate della serie precedente non sono riuscito a seguirle perché mi sono addormentato davanti allo schermo, complice anche l’età (sic!). Questo effetto soporifero non accade nella seconda serie, anzi non vedo l’ora di guardare la puntata successiva.
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“The New Pope” di Sorrentino, un viaggio fra i segreti del Vaticano
Creata e diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino, comincia stasera alle 21.15 la nuova serie tv “The New Pope”
The New Pope è un’altra cosa: ha un ritmo e una sceneggiatura straordinaria. Sa affrontare temi importantissimi, che oggi sono al centro dei grandi dibattiti e delle inchieste sulla Chiesa Cattolica, lasciando allo spettatore la libertà di farsi un’opinione autonoma. I personaggi e i fatti sono trattati alternando continuamente i diversi punti di vista, l’interpretazione è lasciata libera e non detta condizioni.
Quanta bellezza regala ogni puntata. Le capacità interpretative di John Malkovich e Silvio Orlando sono degne dell’Oscar. L’attore italiano in questa serie regala ironia e allo stesso tempo grande umanità, nel bene e nel male. The New Pope offre agli spettatori ospiti inaspettati, come Marilyn Manson e Sharon Stone. Una “genialata” quella di Sorrentino che ha permesso di rendere ancor più reale la figura di Giovanni Paolo III (John Malkovich).
![The New Pope, il trailer della nuova stagione di Paolo Sorrentino 3 The New Pope, il trailer della nuova stagione di Paolo Sorrentino](https://libreriamo.it/wp-content/uploads/2019/08/The_New_Pope_trailer_nuova_stagione_Paolo_Sorrentino-150x150.jpg)
The New Pope, il trailer della nuova stagione di Paolo Sorrentino
È stato pubblicato il trailer ufficiale della serie The New Pope diretta e ideata da Paolo Sorrentino. Un cast incredibile ci sorprenderà
Vorrei però soffermarmi sulla quinta puntata, in cui il nuovo Papa incontra Sharon Stone: i dialoghi sono un vero omaggio allo spettatore. Sullo schermo non c’erano Zygmund Baumann o Umberto Eco, ma John Malkovich e Sharon Stone, che hanno affrontato il tema dei matrimoni gay e del futuro della Chiesa con una qualità nelle argomentazioni degne della migliore letteratura. Sarebbe bello se questi dialoghi fossero proposti al pubblico della tv generalista e meriterebbero di essere oggetto di tavole rotonde e seminari nelle principali Università.
La qualità dei dialoghi è un inno al RISPETTO, all’ASCOLTO, alla TOLLERANZA. Da questa puntata si può imparare qualcosa di davvero importante: si può discutere con gli altri partendo da posizioni opposte, senza ricorrere agli insulti, alle urla, alle invettive. Vi invito a visionare la puntata seguendo attentamente i dialoghi, ma tengo ad anticipare quanto già visto perché è meritevole di essere letto attentamente. Vi evito i dettagli, potrete apprezzare uno stralcio della puntata nel video che Sky ci ha concesso di pubblicare, ma ci tengo a condividere alcuni passi significativi:
Io sono Defectus
Sharon Stone chiede a Giovanni Paolo III:
Lei ha difetti, Santo Padre?
E il Papa risponde:
Io sono il difetto
Io sono defectus.
Defectus in latino significa mancanza
Io ho mancato me stesso.
Purtroppo la Bibbia non è un iPhone
Dopo una breve pausa Sharon Stone tiene a fare una richiesta a G.P.III:
I matrimoni omosessuali tra cattolici.
Quando cadrà questo tabù inutile?
Papa: Quando la Chiesa avrà un Papa coraggioso, rivoluzionario e determinato.
Tutte qualità che io non possiedo.
S: Che peccato!
Papa: Sebbene l’omosessualità non sia un peccato, lo sono gli atti fuori dal matrimonio. Per la Bibbia, l’unione sessuale è a scopo esclusivamente procreativo. Dunque, tra un uomo e una donna.
S: Ma la Bibbia non si può aggiornare?
Papa: Purtroppo la Bibbia non è un iPhone… Tutto ciò che si può aggiornare, come l’iPhone, finisce nella spazzatura, solo per essere sostituito da un modello più costoso. La Bibbia resiste da molto tempo e il suo valore è cambiato di pochissimo, se non affatto.
S: Perché non si può aggiornare.
Papa: Esattamente.
Suppongo che non sia una questione di aggiornare, quanto piuttosto di colmare la siderale distanza tra il sacro e il peccato. Serve una lunga scala. La scala del tempo. Affrontando la questione oggi, io e lei abbiamo già accorciato la distanza, un gradino piccolo, ma l’abbiamo scalato.
S: E questo dovrebbe confortarmi?
Papa: Sì, certo.
So che lei ha un quoziente intellettivo di 154, praticamente un genio.
Non c’è niente di ordinario in lei, e voi geni sapete che la vita evolve malgrado noi, malgrado gli avvocati, gli artigiani, i politici, i muratori, i professori universitari…i geni…e i Papi.
La vita passa, l’arte resta
E poi il Papa a fare una richiesta a Sharon Stone.
Papa: Cosa suggerirebbe per rendere più eloquente la Chiesa Cattolica?
S: Alla fine… cosa resterà di voi?
A parte un mucchio di opere d’arte meravigliose che avete commissionato ai più grandi artisti rinascimentali.
Ci sono grandi artisti anche adesso!
Ma voi li ignorate.
Papa: Dunque la vita passa, l’arte resta.
S: Passa anche l’arte…ma un po’ più lentamente perché l’arte è più furba.
Saro Trovato