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Monica Vitti, 5 film da vedere dell’icona del nostro cinema

Monica Vitti è stata una delle icone del cinema italiano. Per ricordarla ripercorriamo i film più belli ed importanti che l'hanno vista protagonista. Ecco 5 film imperdibili con Monica Vitti.

Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, è stata un’attrice italiana. Nata il 3 novembre 1931 e scomparsa il 2 febbraio 2022, per quasi 40 anni è stata protagonista della scena cinematografica italiana. 

5 film con Monica Vitti da non perdere

Per ricordarla, vi proponiamo una carrellata dei suoi film più belli, quelli che l’hanno resa famosa ed amata in tutto il paese e nel mondo.

“Il grido” (1957)

Con “Il grido”, Veronica Vitti incontra il regista Michelangelo Antonioni. Da questo improvviso sodalizio verranno fuori diverse collaborazione ma, soprattutto, un’intensa stoia d’amore fra il regista e l’attrice.

Il film, disponibile su Prime, racconta di un operaio di nome Aldo che vive da tempo con una donna sposata il cui marito vive all’estero per affari. Con la donna, Aldo ha avuto pure una figlia. Nel momento in cui si viene a sapere che il marito reale della donna è morto, Aldo vorrebbe subito sposarla, ma lei si oppone strenuamente, perché nel frattempo si è innamorata di un altro uomo. Inizia così il vagabondaggio di Aldo, che costituisce il primo esempio di cinematografia matura dopo il periodo neorealista di Antonioni.

“L’avventura” (1960)

Ecco un altro titolo, “L’avventura”, diretto da Michelangelo Antonioni. Si tratta del primo capitolo della cosiddetta “trilogia esistenziale”, di certo uno dei capolavori di Antonioni ma anche della stessa Veronica Vitti.

La storia racconta di una misteriosa scomparsa, quella di Anna, durante una vacanza estiva. Questo evento spiacevole che non cesserà di gettare ombre su un momento spensierato della vita dei protagonisti, farà da collante fra i due amici che si mettono alla ricerca disperata di Anna.

“Deserto rosso” (1961)

Andiamo al terzo film di Monica Vitti che non dovreste perdervi: “Deserto rosso” costituisce il nono lungometraggio di Antonioni.

Giuliana, moglie di Ugo, un dirigente industriale, è depressa e tormentata; il suo senso di insoddisfazione e di inadeguatezza, che l’ha spinta sull’orlo del suicidio, non accenna a placarsi, complice l’assenza del marito e l’alienazione di una modernità priva di significato autentico. L’ingegnere Corrado Zeller, amico e collega di Ugo, sembra esser l’unico in grado di penetrare il mistero e l’isolamento in cui versa Giuliana, che non ha tratto alcun giovamento dalla sua temporanea permanenza in una clinica psichiatrica, dopo il tentato suicidio, cui, nei dialoghi, si fa sempre riferimento definendolo un incidente stradale.

“La ragazza con la pistola” (1968)

Chi non conosce la coraggiosa, superba Monica Vitti protagonista de “La ragazza con la pistola”? Questa pellicola, disponibile su Prime, racconta la storia di rivalsa di una donna sedotta e in seguito abbandonata con una “fuitina” realizzata per errore. Il lungo viaggio della protagonista alla ricerca della vendetta si trasformerà in un percorso di riscoperta di sé.

“Anatra all’arancia” (1975)

Infine, vi consigliamo una bellissima commedia che vede protagonista Monica Vitti, “Anatra all’arancia”.

In dieci anni di matrimonio Livio e Lisa, ricchi, affermati e affascinanti, ma soprattutto scontenti del proprio partner, si sono regolarmente traditi lasciandosi pervadere dalle facili avventure, mantenendo però sempre un sottile equilibrio. Ora però la situazione sta per cambiare definitivamente perché Livia si è innamorata di un giovane francese e sembra volerlo seguire in Francia.

Livio a questa novità reagisce malissimo, è geloso di quella donna che, a modo suo, ama ancora. Astutamente allora, le propone di passare un ultimo fine settimana insieme nella loro villa al mare, invitando anche Jean-Claude, con cui dichiara di voler diventare amico. Si unirà a loro anche l’amante di Livio, Patty.

Monica Vitti

Pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, Monica Vitti nasce a Roma il 3 novembre 1931. La sua caratteristica voce roca e l’innata verve l’hanno accompagnata per quasi quarant’anni di carriera cinematografica, dalle sue interpretazioni drammatiche nella “tetralogia dell’incomunicabilità” di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, L’eclisse e Deserto rosso) che le diedero fama internazionale, a quelle in ruoli brillanti (da La ragazza con la pistola a Io so che tu sai che io so) che la fecero considerare l’unica “mattatrice” della commedia all’italiana, tenendo ottimamente testa ai colleghi uomini Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.

Tra i vari film ricordiamo “L’anatra all’arancia”, pellicola del 1975 diretta da Luciano Salce che racconta le vicende di un matrimonio fallito in cui Monica vitti recita affianco a Ugo Tognazzi. Celebri le sue interpretazioni con Alberto Sordi: l’esperienza accanto all’attore romano nei film con lui interpretati per la regia di quest’ultimo sarà quella che l’avvicinerà maggiormente al grande pubblico, nel senso più nazional-popolare del termine.

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