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Mary Poppins, la magia dell’infanzia da Pamela Travers a Walt Disney

Abbandonare ogni sorta di senso logico e non imporsi limiti alla fantasia, ecco lo spirito giusto con il quale guardare il film-musical “Mary Poppins” (1964) di Robert Stevenson se si è già adulti.

Ricordo di aver guardato questo film una volta, da piccolina, su una videocassetta a casa di una cuginetta, poiché a casa mia – udite udite – non esistevano videoregistratore e vhs e la tv la si guardava di rado. Eppure sono sopravvissuta e sono cresciuta comunque senza traumi pur non essendomi sorbita tutti i film di Walt Disney come i miei coetanei.

È vero, le favole targate Disney sono abbastanza stereotipate e, per i miei gusti, ci sono troppe principesse in rosa. Quando ero piccola, addosso a me un vestitino elegante si sarebbe subito sporcato e nessuna acconciatura con fiocchi sarebbe durata più di un minuto.

Confesso che adesso, ormai adulta, non disdegno però di guardare qualcuno di questi cartoni animati o film Disney per capire che cosa mi sia persa durante l’infanzia.

Uno di questi è appunto Mary Poppins, del quale ho scoperto alcune informazioni curiose riguardandolo poco tempo fa. La famosissima super-tata londinese nasce dalla penna della scrittrice inglese Pamela Lyndon Travers, di origini australiane, che aveva creato il personaggio di Mary Poppins per donare un po’ si svago a se stessa e alle sorelline, alleviando così il clima teso nel quale vivevano a causa dei problemi di salute della madre.

Pamela Lyndon Travers, il cui vero nome era Helen Lyndon Goff, è nata in Australia nel 1899, ha vissuto l’intera vita a Londra ed è stata scrittrice, attrice e studiosa di religioni orientali.

Quella di Mary Poppins è una vera e propria saga che attraversa il Novecento e si compone di numerosi romanzi: Mary Poppins (1934), Mary Poppins ritorna (1935), Mary Poppins apre la porta (1943), Mary Poppins nel parco (1952), Mary Poppins dalla A alla Z (1962), Mary Poppins in cucina (1975), Mary Poppins in via dei Ciliegi (1982) e Mary Poppins e i vicini di casa (1989).

La Mary Poppins originale, quella dei libri, è molto diversa da quella più nota del film e interpretata dall’attrice Julie Andrews. La tata creata da Travers è infatti vecchia, brutta e molto severa; nonostante ciò riuscirà a farsi amare dai bambini di casa Banks e far breccia nei loro cuori.

Il grande produttore Walt Disney faticò non poco per riuscire ad acquistare i diritti dalla scrittrice, tanto che proprio in merito a questa vicenda è stato realizzato il film Save Mr. Banks (2013) di John Lee Hancock, in cui Tom Hanks interpreta Disney ed Emma Thompson interpreta Pamela Lyndon Travers.

Rispetto al libro Mary Poppins, il film omette molti episodi e ne crea anche di inediti. Sicuramente la differenza più evidente sono l’aspetto e il carattere di Mary Poppins, che nel film è bella, giovane, solare e simpatica.

L’arrivo dal cielo di Mary Poppins già preannuncia le sue doti magiche e il vento che la accompagna annuncia che qualcosa di nuovo sta per succedere. È proprio Bert (Dick Van Dyke nel film), un simpatico tuttofare che si aggira per le strade di Londra, che annuncia allo spettatore che la storia che sta per iniziare coinvolge la famiglia che abita al civico 17 di Viale dei Ciliegi.

La casa dei Banks è in balìa della confusione perché l’ennesima tata si è licenziata a causa degli indomabili figli, Jane e Michael. Il padre, il severo banchiere George Banks, decide di prendere in mano la situazione e, accusata la moglie Winifred di non essere in grado di selezionare una tata competente, spedisce un annuncio al Times per la ricerca di una baby-sitter rigida e intransigente.

Anche i bambini scrivono un annuncio nel quale elencano le caratteristiche che loro vorrebbero per la tata ideale, ma Mr. Banks straccia il foglio e lo getta nel camino.

Magicamente questo foglio si ricompone e vola letteralmente nelle mani di Mary Poppins che, planando dal cielo con un ombrello e un borsone, si presenta a colloquio da Mr. Banks.

Con un colpo di vento tutte le aspiranti tate in fila fuori dalla porta vengono spazzate via e Mary Poppins, con un abile discorso rovescia la situazione con Mr. Banks e decide che farà una settimana di prova prima di accettare il lavoro.

Inutile dire che i due fratelli adorano all’istante Mary Poppins, mentre il padre la ritiene troppo indulgente.

La nuova tata conquista i bambini facendo vivere loro fantastiche avventure per le strade di una Londra fumosa e vittoriana, grazie anche all’aiuto dell’amico Bert che diventa, di volta in volta, artista di strada, pittore e spazzacamino. A suon di musica (la colonna sonora del film vinse il Premio Oscar nel 1965) e di balletti ora sui tetti delle case, ora in nei paesaggi fantastici all’interno dei quadri di Bert, i due fratellini scoprono un mondo vivace e colorato, molto diverso da quello grigio e austero nel quale il padre li fa vivere.

Mr. Bank, deluso dai metodi educativi di Mary Poppins, si lascia convincere dalla donna a portare con sé i figli alla banca in cui lavora per mostrare loro il tipo di comportamento che ritiene corretto. L’esperimento dell’uomo si rivela però un totale fallimento: non solo i figli si daranno alla fuga, ma verrà anche licenziato.

Ma, ovviamente, siamo in una favola di Walt Disney e il finale non può che essere lieto: il ritorno a casa di Jane e Michael, il ravvedimento di Mr. Banks circa i suoi errori e una nuova consapevolezza all’intera famiglia che Mary Poppins è riuscita a trasmettere.

Il vento si alza, siamo giunti ormai alla fine della storia ed è tempo che Mary Poppins vada in un’altra famiglia che abbia bisogno del suo aiuto.

Una storia inverosimile e fantastica, resa indimenticabile dal produttore più famoso di tutti i tempi, che è stato in grado di far sognare grandi e piccini.

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