Sei qui: Home » Intrattenimento » Littizzetto, la lettera alla Rai: “Spero ci ritroveremo in un’Italia che preserva la libertà”

Littizzetto, la lettera alla Rai: “Spero ci ritroveremo in un’Italia che preserva la libertà”

Il monologo di congedo della comica e scrittrice Luciana Littizzetto non privo di battute, e frecciate, in merito all’addio alla Rai suo e di Fabio Fazio.

Ieri sera in tv è andata in onda l’ultima puntata di “Che tempo che fa”, la celebre trasmissione condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, uno dei binomi artistici tra i più lunghi e proficui nella televisione italiana. Entrambi saranno protagonisti della prossima stagione televisiva sul canale Nove.

Fazio e Littizzetto lasciano la Rai

Al termine del suo intervento, la Littizzetto, volto del programma con Fazio sin dai primi anni dell’avventura di Che Tempo Che Fa, ha voluto leggere la sua ultima letterina, indirizzata alla Rai. Ha fatto molto discutere infatti la decisione da parte dei nuovi vertici Rai di rinunciare a una delle trasmissioni da anni protagoniste dei palinsiesti della tv di Stato, e quindi dei suoi conduttori. Un addio su cui era intervenuto anche il mondo della politica: MAtteo Salvini, in un tweet, aveva così commentato l’annuncio del divorzio dalla Rai di Littizzetto e Fazio: “Belli ciao”.

Di seguito, il monologo di congedo di Luciana Littizzetto su Rai 3 non è privo di battute, e frecciate, in merito all’addio alla Rai suo e di Fabio Fazio.

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Luciana Littizzetto (@lucianinalittizzetto)

 

La lettera di Luciana Littizzetto

Cara Rai,

sei partita con un canale e ora nei hai più di Venezia, non hai più le annunciatrici e nemmeno la Annunziata. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. È finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo. Quando mi hai assunta al governo c’era la destra, si parlava di condoni e il mondo era in guerra, quante cose sono cambiate! Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno imparato a scrivere il mio cognome. Quando sono arrivata Don Matteo non era nemmeno in seminario, Montalbano aveva i capelli come Demo Morselli, Carlo Conti era diafano e Vespa aveva soltanto due nei.

Mi lasci dei ricordi straordinari cara Rai, e purtroppo, mi lasci anche sto pirla di Fabio, che mi dovrò portare dietro in questa nuova Prova del Nove. Mi spiace solo lasciare qui tanta gente, tanti professionisti che sgobbano ogni giorno. Anche Fabio ti deve tanto, lo hai assunto come imitatore e pur di non sentirlo più imitare gli hai affidato tanti programmi. Sono stati anni belli, ogni tanto pestavamo qualche merdone e ci spostavi da rete a rete, ma abbiamo resistito soprattutto grazie a tanti spettatori che ci vogliono bene.

Il mio ricordo di te sarà sempre felice, perché per me non sei la parte politica di turno che ti rappresenta, ma tutti i volti che ti hanno caratterizzata, da Baudo a Piero Angela, Renzo Arbore, la mia amata Raffaella… Grazie. aFabio, di tutti questi anni insieme. L’unico conduttore che se fa pessimi risultati gli danno addosso e se li fa ottimi gli danno addosso il doppio.

Cara Rai, restiamo Amici. Chissà magari un giorno ci ritroveremo, spero in un’Italia un po’ diversa… un’Italia dove la libertà sia preservata, dove il dissenso sia sempre leale. Un’Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco. Non dimenticare che il servizio pubblico è di tutti, di chi la pensa come chi governa, di chi la pensa all’opposto. Di chi va, di chi resta. Di tutti, di più.

Tua affezionatissima Luciana.

Post scriptum. Bello? Ciao

© Riproduzione Riservata