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“Lacci”, un piccolo gioiello da scoprire su Netflix

Non sapete cosa guardare stasera? Su Netflix troverete un piccolo gioiello diretto da Daniele Luchetti e tratto dal bellissimo romanzo di Domenico Starnone: "Lacci".

E se vi dicessimo che su Netflix c’è un film che ingloba il giallo, il dramma familiare, la riflessione sui rapporti e sull’amore? Stiamo parlando di “Lacci“, una perla che vi suggeriamo di guardare se avete voglia di immergervi in una storia non di certo semplice, ma capace di regalare forti emozioni e una grande spinta alla riflessione su un argomento che, nel bene e nel male, interessa tutti noi.

“Lacci”, tratto dall’omonimo romanzo capolavoro di Domenico Starnone, rappresenta l’ultima collaborazione del regista Daniele Luchetti con lo scrittore e sceneggiatore campano.

“Lacci”, il libro di Domenico Starnone

“Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie”. Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta.

Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia.

Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità.

Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola?

E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell’abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte.

Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

La sinossi che introduce “Lacci” al potenziale lettore è più che eloquente.

Gli oggetti che danno il titolo all’opera sono quanto di più semplice e comune si possa trovare in casa o in qualsiasi altro luogo della terra. Lacci che passano inosservati per una vita intera e che, nonostante ciò, costituiscono una potente metafora di ciò che ci lega gli uni agli altri.

Con il suo romanzo, Domenico Starnone ci fa entrare in punta di piedi all’interno di una storia familiare che somiglia a tante altre, e che si fa emblema dei tanti lacci che ci tengono uniti ai nostri cari.

Il film di Daniele Luchetti

Fedele alla trama del romanzo, il film realizzato da Daniele Luchetti è stato concepito come un’opera polifonica che mette in correlazione passato e presente attraverso un sistema di analessi e prolessi che rendono molto accattivante l’opera.

Il mistero che collega i tasselli di “Lacci” ci incuriosisce, ma sono le dinamiche di coppia quelle che catturano definitivamente lo spettatore, che muove lo sguardo alla ricerca della chiave di lettura di una storia particolare e al contempo universale.

Con un cast di altissimo livello, che annovera Alba RohrwacherLuigi Lo CascioLaura Morante Silvio Orlando, “Lacci” ci scaraventa dentro la vita, fatta di imprevisti, coincidenze che non sono realmente tali, relazioni semplici che con gli anni diventano complesse, priorità da stabilire e responsabilità da assumersi.

Un vero gioiello che racconta niente di più della vita. Come sempre, Luchetti riesce a tramettere il suo amore per il cinema attraverso un film che parla di ciascuno di noi in quanto singoli individui, mariti, mogli o figli.

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