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La tela di Carlotta, storia di un’amicizia contro ogni pregiudizio

Le festività natalizie sono sinonimo di film d’amore, film fantastici e cartoni animati. Spesso inverosimili, i film troppo “buonisti” non mi attirano molto. Eppure, non molto tempo fa, zappando su e giù per i canali della tv, mi sono imbattuta in un film che mi ha subito catturata.

Si tratta de La tela di Carlotta di Gary Winick, uscito nel 2006. Il romanzo per ragazzi da cui è tratto ha fatto breccia nel mio cuore quando ero una ragazzina. Lo avevo letto all’età di circa undici anni, in prima media, come compito per le vacanze. Mi aveva subito colpita, tanto che lo avevo letto e riletto infinite volte, fino a consumarlo. Ancora oggi lo conservo con le note a margine e le frasi sottolineate a matita.

Il romanzo risale al 1952 e l’autore è Elwyn Brooks White, lo stesso che scrisse nel 1945 Le avventure di Stuart Little e reso celebre dal film del 1999 di Rob Minkoff.

Se ci penso ora, a ragion veduta, potrei affermare che mi fossi così tanto affezionata ai protagonisti del romanzo, il maialino Wilbur e il ragno Carlotta, perché al primo anno delle scuole medie mi sentivo un po’ come Wilbur e avrei voluto qualcuno come Carlotta che mi aiutasse.

Wilbur è un maialino che vive nella fattoria degli Arable. Ha la sfortuna di nascere troppo piccolo e il fattore decide di ucciderlo, ritenendo che non sia destinato a sopravvivere. La figlia Fern (interpretata nel film da Dakota Fanning) gli impedisce di eliminare il piccolo, promettendo al padre che se ne occuperà lei stessa.

Wilbur si divide così tra le amorevoli cure di Fern e il disprezzo che gli altri animali della fattoria – tra cui le oche, le mucche, le pecore e un cavallo – provano per lui, ritenendolo stupido e “diverso”.

Passano i mesi e il fattore annuncia a Fern che Wilbur sarà ucciso in vista del Natale. Lo stesso maialino verrà informato dal topo che vive nella stalla che presto si trasformerà nella portata principale per il cenone della Vigilia.

Wilbur è ovviamente disperato per la notizia, ma in suo aiuto arriva Carlotta, un ragno che si è stanziato nella stalla. Ben presto Carlotta stringerà una forte amicizia con il maialino, diventando il suo mentore e insegnandogli tutto quello che fa solitamente una madre. Non solo, il ragno promette al piccolo che troverà un modo per salvarlo dalla morte.

La perspicace Carlotta mette a punto un piano astuto: compone delle parole intessendo la sua tela, parole che descrivono Wilbur. In men che non si dica il maialino diventa famoso in tutta la contea, attirando così curiosi e giornalisti. Date le attenzioni che il piccolo riceve, il fattore decide di iscriverlo a una fiera, nella speranza che vinca il primo premio. Ed è proprio quello a cui Carlotta mira: rendere il piccolo famoso in modo da evitargli una brutta fine. Grazie alle astuzie del ragno e alla complicità del topo, che si rivela un prezioso alleato, Wilbur trionferà e vincerà il primo premio e la sua vita sarà salva.

Chi, purtroppo, è destinato a perire è Carlotta che, prima di esalare l’ultimo respiro, consegna a Wilbur la sacca contenente le sue uova, chiedendogli di averne cura sino alla schiusa.

Molto commovente la scena finale in cui Carlotta spiega pazientemente al piccolo Wilbur che se ne sta andando per sempre e che la morte rientra nell’ordine della natura, contro la quale nulla si può fare. Carlotta insegna a Wilbur – e a tutti noi – che i sentimenti come l’amicizia, la stima e l’amore vanno oltre la morte, se ben custoditi nel cuore.

La versione cinematografica de La tela di Carlotta del 1999 è stata girata con le tecniche del live action (ovvero con la presenza di attori reali) e della computer grafica (grafica digitale, per la riproduzione degli animali parlanti). Tra i doppiatori dell’originale che hanno prestato la voce agli animali della fattoria ci sono Julia Roberts, Steve Buscemi, John Cleese, Oprah Winfrey, Kathy Bates e Robert Redford.

Esistono inoltre due versioni cinematografiche precedenti, in forma di film d’animazione: La meravigliosa, stupenda storia di Carlotta e del maialino Wilbur del 1973, prodotta da Hanna&Barbera e il suo sequel del 2003, La grande avventura di Wilbur – La tela di Carlotta 2 in cui Wilbur affronta diverse avventure con le figlie di Carlotta, ovvero Nellie, Aranea e Joy.

 

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