Sei qui: Home » Intrattenimento » “La rotazione”, una canzone sugli amori che superano l’inverno

“La rotazione”, una canzone sugli amori che superano l’inverno

"C'è da qualche parte un amore che uccide gli inverni". Si conclude così la meravigliosa "La rotazione" di Nicolò Carnesi, una canzone per riflettere sul viaggio che spesso ci mette a dura prova: la vita.

La vita è un’altalena, una “rotazione”. Alti e bassi si alternano senza avvertimenti. Ci chiediamo che senso abbia ciò che stiamo vivendo, se un giorno tutto questo servirà a qualcosa, e che cosa ci facciamo qui, se abbiamo un compito da assolvere.

In fondo, la vita è un viaggio, una rotazione in cui, anche se nulla sembra cambiare, tutto cambia. E ci sono forze che, nonostante le difficoltà di questa imprevedibile giostra, superano tutto, anche le tempeste dell’inverno.

La rotazione” di Nicolò Carnesi è un meraviglioso brano, parte dell’album “Ho una galassia nell’armadio“, che racconta tutto questo. Leggete il testo e ascoltate la canzone. Fatevi questo regalo di tenerezza: vi accarezzerà il cuore.

“La rotazione” di Nicolò Carnesi

Cambiano le correnti, cambiano gli umoriCambiano i desideri, mutano i coloriC’è da qualche parte una mano che ne afferra un’altraC’è da qualche parte una vita che ne salva un’altra
 
Mutano le maree, invecchiano i sorrisiMutano i continenti e si alzano i palazziC’è da qualche parte una lacrima che cambia gli eventiC’è da qualche parte un universo dove non si muore mai
E non lo troveremo sai, ma ci resta il viaggioCi restano i sogni, la fame, la seteLa voglia di qualcosa di diverso
 
E correremo forte verso mondi indefinitiMa ci resta una stella lontana da guardarePer non perderci del tuttoPer ricollegarsi al tuttoAnche se a volte ci tocca abbassare lo sguardoPer vederci meglio
 
Cambiano le dimensioni, mutano gli idealiCambiano i nostri visi, girano le paroleE c’è da qualche parte un amore che uccide gli inverniC’è da qualche parte un universo dove non si odia mai
E non lo troveremo sai, ma ci resta il viaggioCi restano i sogni, la fame, la seteLa voglia di qualcosa di diverso
 
E correremo forte, chissà per quanto tempoMa ci resta quel punto lontano da guardarePer non perderci del tuttoPer riscoprire tutto,Per non dimenticare tutto quelloChe ci ha portato salvi fino a qui
 
Cambiano le correnti, cambiano gli umoriCambiano i desideri, mutano i coloriE c’è da qualche parte un amore che uccide gli inverni.

“C’è da qualche parte un amore che uccide gli inverni”

Il testo de “La rotazione” è una carezza, un abbraccio caldo in grado di confortare chi vive un momento complicato della propria vita.

Parla di amore a tutto tondo. Non solo di quello romantico. Le nostre esistenze sono tutte collegate le une alle altre. Alcune vite ne salvano un’altra. Mentre camminiamo, sentendoci sempre fermi allo stesso punto, sopraffatti dal dolore o dalla nostalgia o semplicemente dal tempo che passa senza che riusciamo a realizzare i nostri sogni, in realtà stiamo comunque camminando.

Stiamo imparando, sorridendo, abbracciando qualcuno. Stiamo lasciando un’impronta in un mondo che sebbene non capiamo fino in fondo – e forse non capiremo mai meglio -, diventa quel che è anche per merito o per colpa nostra.

Questo è l’amore “che uccide gli inverni” di cui parla Carnesi ne “La rotazione”: non fare vincere la sofferenza e andare avanti conservando i ricordi e gli insegnamenti che raccogliamo durante il viaggio.

Chi è Nicolò Carnesi

L’autore de “La rotazione” è nato a Palermo il 23 giugno 1987.

Cantautore e musicista, ha cominciato a esibirsi in giro per la Sicilia all’età di diciassette anni, andando spesso in tour con il duo elettronico Paradisi artificiali. 

Il primo album con cui si presenta al grande pubblico è un EP e si intitola “Ho poca fantasia”: in esso spiccano la disillusione socio-culturale dell’artista e una spiccata vena ironica, che viene veicolata sin dal titolo attraverso la rielaborazione dei maggiori generi musicali. Ritagliati, modificati, essi diventano un collage di suoni e citazioni che concorrono all’atmosfera disincantata dell’EP.

Il secondo album, “Gli eroi non escono il sabato”, esce nel 2012 e consacra Carnesi a un pubblico molto più esteso. Cominciano così i tour in giro per l’Italia e le collaborazioni con altri artisti, fra cui Brunori Sas.

Al momento, il cantautore ha all’attivo un EP e quattro album, tutti caratterizzati da uno stile riconoscibile e dalla trattazione di temi profondi attraverso un’interessante sperimentazione musicale.

© Riproduzione Riservata