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“La canzone dell’amore perduto” (1966) di De André, quando la passione finisce

Scopri cosa succede quando una storia d'amore finisce, grazie alla poesia cantata "La canzone dell'amore perduto" del grande Faber.

La Canzone dell’amore perduto di Fabrizio De André è una di quelle canzoni che possiamo considerare vera poesia. Una brano che toglie il fiato e che affronta il tema dell’amore che finisce, con tutto ciò che lascia nell’anima degli innamorati.

L’amore è un sentimento, un’emozione che riesce a dare forma alla nostra vita ed è capace di condizionare tante delle nostre scelte esistenziali. La letteratura e la filmografia è ricca di opere che parlano del tema, proprio perché incide profondamente sulla vita di tutti gli umani.

Ed è forse proprio per questa ragione che quando una storia finisce, perdiamo un amore siamo colti da quella malinconia, mista a rabbia, che così bene racconta il cantante-poeta genovese ne La canzone dell’amore perduto.

Ricordiamo questa canzone in occasione dell’anniversario di Fabrizio de André, nato il 18 febbraio 1940 e scomparso esattamente 25 anni fa, l’11 gennaio 1999.

Il brano è stato inciso nel 1966 in un 45 giri insieme a La ballata dell’amore cieco (o della vanità) e tre anni più tardi, nel 1969, nell’LP Nuvole barocche.

La Canzone dell’amore perduto di Fabrizio De André

Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
“Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”,

vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi

l’amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po’ di tenerezza.

E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai

ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

E sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

L’amore che strappa i capelli

La Canzone dell’amore perduto di Fabrizio De André è una canzone potente, ampiamente ispirata alla biografia stessa del poeta, che ha composto il brano quando si è accorto che la passione tra lui e Enrica Rignon, detta “Puny”, stava svanendo.

Enrica, grande appassionata di jazz, aveva sette anni in più di Fabrizio De André ed apparteneva ad una delle famiglie più abbienti di Genova. Dopo qualche mese che i due si frequentarono, “Puny” rimase incinta. I due si sposarono a Quarto e fu così la prima moglie di Faber. Nel 1962 nacque dalla relazione il figlio Cristiano. I due si separeranno ufficialmente a metà degli anni settanta.

“L’amore che strappa i capelli è perduto ormai non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza”.

La stessa Enrica dichiarò che il marito scrisse la canzone quando il fiore del loro amore era ormai appassito.

Il cantante ligure amava parlare d’amore, come testimoniano molti dei suoi capolavori, un amore che sa essere un sentimento travolgente, tanto che i baci non bastano mai e non è mai sufficiente il tempo trascorso assieme.

L’amore però, secondo Faber, è tanto intenso quanto fugace, come spesso canta. Se infatti “Amore che vieni, amore che vai” è un inno alla caducità del sentimento, ne La Canzone dell’amore perduto il poeta racconta come un amore finisce.

La vita va avanti

Velocemente può succedere di passare dal “Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”, “dall’amore che strappa i capelli”, all’addio, “vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto, amore, ad appassire le rose.” Ma la vita, canta Fabrizio De André, va avanti.

“Sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato per un amore nuovo”. Spesso non abbiamo altra scelta che credere fermamente che sia così.

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