Sei qui: Home » Intrattenimento » Cinema » Jack Frost, quando il rapporto padre-figlio continua anche dopo la morte

Jack Frost, quando il rapporto padre-figlio continua anche dopo la morte

Jack Frost è uno di quei film capaci di immergerci nell'atmosfera natalizia, facendoci riscoprire l'importanza delle relazioni familiari

L’atmosfera del natale si avvicina…anche sul piccolo schermo. Stasera 8 dicembre 2023 su La 5 alle 21:10 va in onda Jack Frost, film natalizio diretto da Troy Miller con Michael Keaton e Kelly Preston nei panni dei protagonisti.

Jack Frost, la trama

La famiglia Frost è unita, nonostante il lavoro conduca Jack lontano da casa anche per lunghi periodi: è musicista e con la sua band è impegnato nelle tournée, al termine delle quali ritrova gli affetti che per lui contano di più, la moglie Gabby e il figlioletto Charlie.

Rifiutando di andare ad uno spettacolo con la sua band, Jack di ritorno verso casa ha un incidente d’auto e muore a causa di una tempesta di neve che riduce la visibilità. La moglie e il figlio devono inventarsi una nuova vita.

Un anno dopo, a Natale, nella cittadina ricoperta di neve, Charlie costruisce un pupazzo col quale, poco dopo, comincia a parlare.

Il simpatico pupazzo di neve animato risponde con la voce di Jack, il quale capisce di essere misteriosamente tornato in vita sotto questo aspetto. Charlie ha ritrovato la presenza del padre, con lui si confida e da lui incoraggiato torna nella squadra di hockey della scuola.

La leggenda di Jack Frost

Il nome “Jack Frost” non è stato creato per il film, ma è un nome allegorico per l’inverno in inglese che trae origine dalla tradizione anglosassone e norrena; uno spiritello e la personificazione del ghiaccio, del freddo e dell’inverno, una variante di Mastro Gelo.

Il suo compito è quello di far nevicare ovvero creare le condizioni climatiche tipiche del periodo invernale per mimetizzare Babbo Natale durante la consegna dei regali.

Jack Frost è un personaggio elfico risalente alla tradizione vichinga, è anche conosciuto come “Jokul Frosti” (Ghiacciolo Gelo).

In Inghilterra e negli Stati Uniti d’America, Jack è una variante di “vecchio uomo d’inverno” (mastro gelo) ed è ritenuto responsabile del tempo gelido, per il naso e le dita dei piedi congelate dal tempo e per la colorazione delle foglie in autunno. 

Nella tradizione nordica, Jack Frost era un dio dal nome invernale aveva una forma umana ed era un parente del dio del vento. In Russia il suo nome era “Nonno Gelo”, raffigurato con la stessa idea dell’Europa occidentale, che lo chiamava “il vecchio uomo d’inverno” (Old Man Winter), o più semplicemente Jack Brina (Jack Frost).

Le leggende inglesi lo avevano modificato rendendolo una fatina sempre amichevole e cordiale.

Come dimostrato dal film di Troy Miller, Jack Frost è un personaggio che compare nella letteratura, nei film, in televisione, in canzoni e in videogiochi come un sinistro combina guai, ottenendo una discreta popolarità e diventando, a pieno merito, una delle creature mistiche più conosciute nei nostri tempi.

Ma l’aspetto con cui ci viene presentato è cambiato di volta in volta da un essere umano fino ad un piccolo spiritello distaccandosi dalle sue origini.

Una commedia natalizia

Il film è uscito al cinema nel 1998 e ha incassato 34,5 milioni nel mercato statunitense. Jack Frost è uno di quei film capaci di immergerci nell’atmosfera natalizia, facendoci riscoprire l’importanza delle relazioni familiari ed il fatto che, anche quando scompaiono, i nostri cari resteranno sempre vicino a noi, accompagnandoci e sostenendoci nell’affrontare le sfide che ci attendono.

© Riproduzione Riservata