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Euro 2020, Andrea Bocelli canterà “Nessun dorma”

Il celebre tenore sarà uno dei protagonisti musicali della cerimonia d’apertura di Uefa Euro 2020 allo Stadio Olimpico di Roma stasera 11 giugno.

Andrea Bocelli sarà presente alla cerimonia d’apertura di Euro 2020, stasera allo Stadio Olimpico di Roma. Il tenore, famoso a livello internazionale e simbolo dell’italianità nel mondo, canterà la celebre “Nessun dorma” tratta dalla Turandot di Giacomo Puccini. L’esibizione precederà la partita d’esordio di Euro 2020, che vedrà l’Italia sfidare la Turchia.

Cerimonia inaugurale

Accompagnato simbolicamente dalle 24 squadre nazionali, Andrea Bocelli aprirà quindi l’Europeo, che vede la nazionale italiana tra le protagoniste, sulle note della celebre aria di Giacomo Puccini. La scenografia prevede anche un’esplosione di effetti pirotecnici colorati ad occupare l’intero tetto dello stadio e il passaggio delle Frecce Tricolori. Un esibizione che vuol essere anche un buon auspicio per i coloro azzurri: la celebre aria  nel ritornello si ripete: “Vincerò”.

I precedenti

Non è la prima volta che Andrea Bocelli con la sua voce incanta e inaugura un avvenimento sportivo così importante. Dopo aver aperto le Olimpiadi nel 2006 e l’Expo sia di Shanghai, nel 2010, che di Milano, nel 2015, a Euro 2020 il celebre tenore sarà ancora una volta ambasciatore dell’Italia nel mondo. Bocelli è stato inoltre l’unico artista ad intervenire due volte alla National Prayer Breakfast alla presenza del Presidente degli Stati Uniti e di numerosi Capi di Stato del mondo.

Nessun dorma

Nessun dorma è una celebre romanza per tenore della Turandot di Giacomo Puccini, intonata dal personaggio di Calaf all’inizio del terzo atto. Immerso nella notte di Pechino, in totale solitudine, il “Principe ignoto” attende il sorgere del giorno, quando potrà finalmente conquistare l’amore di Turandot, la principessa di ghiaccio.

Nell’atto precedente a quest’aria, Calaf ha correttamente risposto ai tre enigmi fatti a tutti i potenziali pretendenti della principessa Turandot. Nondimeno, la donna indietreggia al pensiero del matrimonio con lui. Calaf le offre un’altra possibilità sfidandola a indovinare il suo nome all’alba.

Mentre si inginocchia davanti a lei, il tema “Nessun dorma” fa la sua prima apparizione, secondo le sue parole, “Il mio nome non sai!”. Lei può ucciderlo se indovina correttamente il suo nome; ma se non lo fa, deve sposarlo. La principessa crudele ed emotivamente fredda decreta quindi che nessuno dei suoi sudditi dormirà quella notte fino a quando non verrà scoperto il suo nome. Se falliscono, tutti verranno uccisi.

Quando si apre l’atto finale, è notte. Calaf è solo nei giardini del palazzo illuminati dalla luna. In lontananza, sente gli araldi di Turandot che proclamano i suoi comandi. La sua aria inizia con un’eco del loro pianto e una riflessione sulla principessa Turandot:

Il principe ignoto

Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d’amore e di speranza…
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.

Voci di donne (le stelle)

Il nome suo nessun saprà…
E noi dovrem, ahimè, morir, morir!

Il principe ignoto

Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All’alba vincerò! Vincerò! Vincerò!

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