Una frase di Emily Dickinson sul bisogno di tenerezza

27 Giugno 2025

Non dobbiamo vergognarci nel chiedere un gesto di tenerezza come un abbraccio: ce lo ricorda con una frase anche la poetessa Emily Dickinson

Una frase di Emily Dickinson sul bisogno di tenerezza

Spesso ci vergogniamo ad ammetterlo, ma nella nostra vita c’è bisogno più che mai di tenerezza. Una necessità ben espressa da una celebre frase della poetessa Emily Dickinson.

“Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo.”

Il bisogno di tenerezza e attenzioni

Le attenzioni non sono mai troppe: sia quando le riceviamo, sia quando le doniamo. Troppo spesso però, prigionieri delle convenzioni e della paura di essere giudicati, facciamo fatica a richiederle. Soprattutto nei momenti più tristi e quando ci sentiamo fragili e indifesi, rifugiarci in un caloroso abbraccio può essere la soluzione o comunque motivo di conforto.

Per questo motivo non dovremmo mai vergognarci di chiederle certe attenzioni, correndo il rischio di rivolgerci ai nostri cari per ricevere un gesto di conforto, che per molti può valere poco, ma che in certe occasioni può essere la nostra salvezza.

In passato, durante la pandemia, abbiamo sentito fortemente il bisogno degli abbracci che ci venivano negato, così come tante altre azioni quotidiane che fino ad allora non riuscivamo ad apprezzare fino in fondo. Quando ci sono mancato, però, ne abbiamo compreso l’immensa importanza e la necessità non solo fisica, ma esistenziale di avere una persona cara tra le braccia.

Ecco perché, ristabilita la normalità, non dobbiamo sottovalutare l’importanza di un gesto di tenerezza e, quando ne sentiamo il bisogno, chiedere un abbraccio o qualsiasi altra manifestazione d’affetto, così come non dobbiamo trattenerci quando sentiamo il bisogno di regalare a qualcuno un gesto di tenerezza: potrebbe risollevargli la giornata.

Gli abbracci più celebri

Uno dei gesti teneri per eccellenza è l’abbraccio, simbolo universale di affetto e attenzione verso chi ci sta vicino.

Da sempre le arti visive, dalle opere d’arte ai film, hanno celebrato l’abbraccio come momento simbolico di manifestazione d’affetto. Dai quadri rinascimentali a quelli moderni, nell’arte come non citare “Il bacio” di Gustav Klimt, in cui i due protagonisti si baciano stretti l’un l’altro, “Gli amanti” raffigurati da Magritte o il celebre e iconico “Bacio” di Francesco Hayez.

Nel cinema ricordiamo scene passate alla storia come l’abbraccio tra Vivian Leigh e Clarke Gable in Via Col Vento, l’ultimo saluto tra Elliot e ET durante il finale del celebre film di Spielberg o il più recente tra Marion Cotillard e Guillaume Canet nel film Amami Se Hai il Coraggio.

Emily Dickinson, la poetessa dell’animo umano

Emily Dickinson è la poetessa statunitense che meglio ha saputo descrivere le incomprensioni dell’animo umano. Le sue poesie, solitamente brevi, sono di grande impatto e hanno il potere di rimanere nel cuore di chi le legge. Nata nel 1830 da una famiglia importante di Amherst, città del Massachusetts, Emily dedica la sua intera esistenza alla poesia.

Dopo studi irregolari continua a studiare come autodidatta e scopre il suo grande amore per la poesia. Infatti all’età di trent’anni decide di isolarsi dal mondo e di vivere in casa, esaminando la propria anima e le proprie inquietudini. Le sue poesie rivelano sia una nota spensierata, un inno alla giovinezza, sia una nota più negativa, venata dal senso di morte e di oscurità.

La sua vita fu segnata dall’inquietudine sia per motivi religiosi sia a causa dei noti disturbi nervosi che le impedirono spesso di uscire di casa. Forse soffrì anche di una forma genetica di epilessia.

Muore di nefrite nel 1886, nella sua città natale. Le sue poesie, trovate nella sua camera da letto dalla sorella, che si occuperà personalmente di pubblicarle con l’aiuto di un’amica, erano scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo. Altre poesie sono state ricavate dalle sue corrispondenze private o dai biglietti di accompagnamento ad alcuni regali per parenti e amici.

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