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Una frase di William Blake che ci invita a essere coraggiosi

La citazione dello scrittore William Blake ci insegna ad avere il coraggio, per così dire, di osservare il sole in volto.

La frase di oggi è una citazione dello scrittore romantico William Blake (28 novembre 1757-12 agosto 1827) che ci esorta ad avere il coraggio di osservare il sole in volto per poter poi avere la possibilità di diventare una stella.

“Chi non osa osservare il sole in volto non sarà mai una stella”

Questa citazione, tratta dalla raccolta di testi in prosa del poeta inglese “Il matrimonio del cielo e dell’inferno” è un invito ad essere coraggiosi nella vita, a rischiare per poi gioire delle conseguenze. Un modo poetico e delicato per esortare il lettore a vivere tutte le esperienze, anche quelle che ci fanno più paura o che potrebbero sembrare più pericolose proprio come guardare il sole.

“Il matrimonio del cielo e dell’inferno” di William Blake

“Il matrimonio del cielo e dell’inferno” è un piccolo libro in cui William Blake racconta la sua discesa negli Inferi e coglie l’occasione per esprimere tutti i suoi dubbi, i pensieri, le riflessioni, gli ideali. Quasi interamente scritto in prosa poetica, “Il matrimonio del cielo e dell’inferno” sembra essere stato composto fra il 1790 e il 1793, nel periodo in cui infuriavano i conflitti politici post-rivoluzionari.

Suddiviso in diverse sezioni, il libro mostra un Inferno molto diverso da quello che si aspetterebbe il lettore. Non si tratta né di un luogo di punizione né di un abisso di perdizione. Gli Inferi di Blake sono le viscere della terra, ciò da cui tutto ha inizio, la sede delle passioni, dei desideri, delle pulsioni dell’essere umano, il luogo dove l’energia del dionisiaco plasma la sua natura. Le pagine sono tavole incise all’acquaforte realizzate dallo stesso Blake, che si è dedicato alla rappresentazione grafica dell’Inferno sino agli ultimi istanti della sua vita.

“Mentre camminavo tra le fiamme dell’Inferno, godendo dei piaceri del Genio, che agli angeli sembrano tormenti e follia, raccolsi alcuni dei proverbi di laggiù, pensando che, come i detti in uso in una nazione esprimono il suo carattere, così i Proverbi dell’Inferno mostrano la natura dell’Infernale saggezza meglio di qualunque descrizione di edifici o abbigliamenti”.

Lo scopo di Blake è proprio quello di mostrare ai lettori quanto la natura dell’Inferno sia diversa dal modo in cui ce la immaginiamo. Per giungere a questo obiettivo, l’autore utilizza lo stratagemma dei proverbi, che notoriamente aiutano a comprendere gli usi, i costumi e le credenze dei popoli e dei luoghi da cui hanno avuto origine. Un’intera sezione de “Il matrimonio del cielo e dell’inferno” è infatti dedicata ai proverbi. Eccone qualcuno:

“La prudenza è una ricca e ripugnante vecchia zitella corteggiata dall’incapacità”.

“La via dell’eccesso conduce al palazzo della saggezza”.

“Se il matto persistesse nella sua follia, andrebbe incontro alla saggezza”.

“La cisterna contiene: la fontana trabocca”.

L’influenza di Dante e Milton

Come si può facilmente immaginare, William Blake si è molto ispirato all’impalcatura dantesca. Ne sono testimonianze gli studi, le tavole e i disegni ritrovati alla sua morte. Tuttavia, a differenza di Dante e di Milton, un altro importante predecessore nel percorso che porta l’autore negli Inferi, Blake utilizza le immagini infernali per dimostrare quanto il rigore della religione e della morale rappresentino un eccesso che non è salutare per l’essere umano.

Questa particolare impostazione è confermata dallo stile di cui è intrisa l’intera opera, che ricorda molto da vicino quello tipico della profezia biblica. Un libro fortemente influenzato da Dante e da Milton che però intende rovesciare tutto ciò che questi ultimi affermano.

William Blake

William Blake, nato a Londra il 28 novembre 1757, è stato un poeta, un pittore e un artista incisore di grandissimo talento. Largamente sottovalutato mentre egli era in vita, oggi l’opera di Blake è considerata estremamente significativa e fonte di ispirazione sia nell’ambito della poesia sia delle arti visive. Considerato al suo tempo pazzo per le sue idee stravaganti, attualmente è invece molto apprezzato per la sua espressività, la sua creatività e per la visione filosofica che sta alla base del suo lavoro.

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