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I versi di Francesco Petrarca e la pellegrina dal viso d’Amor

Poeta famoso per il suo "Canzoniere," una raccolta di poesie che esplorano temi di amore, spiritualità e il tormento interiore. Questo madrigale si apre con versi che evocano un incontro significativo e suggestivo. Scopriamolo assieme.

Francesco Petrarca, uno dei padri della letteratura italiana, è famoso per il suo “Canzoniere,” una raccolta di poesie che esplorano temi di amore, bellezza, spiritualità e il tormento interiore. Uno dei sonetti, il componimento numero 54, si apre con versi che evocano un incontro significativo e suggestivo:

“Perch’al viso d’Amor portava insegna,
mosse una pellegrina il mio cor vano,
ch’ogni altra mi parea d’onor men degna.”

Francesco Petrarca e l’amore che diventa tormento morale

È il secondo madrigale del Canzoniere, separato dal precedente solo dalla canzone 53. La maggior parte dei commentatori lo interpreta come l’ammissione dell’allontanamento del personaggio-poeta da Laura-pellegrina, a seguito di una crisi spirituale (la conversione su base agostiniana) qui accennata dall’alta voce (di Dio o della ragione) nel v. 5. Al contrario, Santagata ipotizza che si tratti di un componimento occasionale e galante, che risponde a generici “archetipi culturali”, poi inserito nel Canzoniere e applicato a Laura.

Sicuramente il madrigale si presta a una lettura polisemica, ricco com’è di segnali allusivi sapientemente illuminati (il v. 6, ad esempio, è una sintesi memorabile dell’errore dell’Io). La selva, il viaggio, la voce, il mezzogiorno della vita, lo sfondo metaforico della poesia, richiamano il cammino e la situazione del I canto dell’Inferno, aprendosi come in Dante a significati morali più profondi: in questo modo anche il Soggetto lirico si rappresenta, come l’amata, misteriosamente pellegrino sulla Terra, perso nel labirinto, riflettendo (come in 51, 8) sul ritorno, alla ricerca di un punto fermo in un cammino pericoloso e disperso.

Il Cuore Pellegrino

Il secondo verso, “mosse una pellegrina il mio cor vano,” Francesco Petrarca, presenta un’immagine di movimento e trasformazione. La pellegrina, una figura di viaggio e ricerca spirituale, simboleggia l’inquietudine del poeta. Il suo cuore “vano,” privo di direzione e significato, viene mosso dall’incontro con questa figura. La pellegrina non è solo una donna, ma una metafora della bellezza ideale e dell’amore cortese che guidano il poeta in un viaggio di introspezione e desiderio.

Il terzo verso, “ch’ogni altra mi parea d’onor men degna,” sottolinea l’impatto dell’incontro. La pellegrina, con la sua aura di Amore, è elevata al di sopra di tutte le altre donne agli occhi del poeta. Questa espressione riflette la tipica idealizzazione dell’amata nella poesia petrarchesca. Ogni altra donna è considerata meno degna di onore e rispetto rispetto a questa figura, che incarna un ideale quasi divino.

Francesco Petrarca utilizza questi versi per esplorare il potere dell’amore di trasformare e sublimare l’esperienza umana. La pellegrina non è solo un oggetto di desiderio, ma una guida spirituale che conduce il poeta attraverso il regno dei sentimenti e dell’arte. La sua presenza cambia la percezione del poeta, rendendo tutto il resto meno significativo in confronto alla purezza e alla bellezza ideali che lei rappresenta.

Questi versi, come gran parte del “Canzoniere,” sono intrisi di dualità. C’è il contrasto tra il sacro e il profano, il reale e l’ideale, il corporeo e lo spirituale. Petrarca non solo canta l’amore terreno, ma attraverso esso esplora il desiderio di trascendenza e di elevazione spirituale.

La Pellegrina come Simbolo

La figura della pellegrina, in particolare, è significativa in quanto rappresenta il viaggio non solo fisico ma anche metaforico dell’amore. In un’epoca in cui i pellegrinaggi erano comuni come atti di devozione e penitenza, la pellegrina di Francesco Petrarca è un simbolo potente del cammino interiore del poeta. L’amore, quindi, è visto come un viaggio che porta il poeta non solo verso l’amata, ma anche verso una comprensione più profonda di se stesso e del mondo.

I versi del componimento numero 54 del “Canzoniere” di Francesco Petrarca sono un’espressione eloquente del potere trasformativo dell’amore. Attraverso l’immagine della pellegrina che porta l’insegna di Amore, Francesco Petrarca esplora temi di bellezza, desiderio e idealizzazione che sono fondamentali nella sua poesia. Questi temi non solo arricchiscono il “Canzoniere” ma continuano a risuonare con i lettori moderni, offrendo una finestra sull’animo umano e sulle sue aspirazioni più elevate.

Francesco Petrarca, con la sua maestria linguistica e il suo profondo senso di introspezione, ci lascia una testimonianza duratura del potere dell’amore di elevare e trasformare, un tema universale che rimane rilevante attraverso i secoli.

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