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Una frase di Alessandro Manzoni sul valore della verità

Leggiamo questa pregnante descrizione sul vero e sul verosimile che dà Alessandro Manzoni all'interno del suo saggio "Del romanzo storico".

Alessandro Manzoni (7 marzo 1785 – 22 maggio 1783), nel suo saggio “Del romanzo storico“, affronta un tema fondamentale per la letteratura e la storiografia: il rapporto tra vero e verosimile. La sua riflessione, racchiusa nella citazione, sottolinea la complessità del rapporto tra fatti storici e loro rappresentazione narrativa.

“Non c’è il contrasto diretto tra il vero e il verosimile; e è senza dubbio un gran vantaggio; ma c’è ugualmente o la confusione dell’uno con l’altro, o la distinzione tra di essi. Anzi c’è, in proporzioni variabilissime, ma inevitabilmente, e confusione e distinzione”.

Il dilemma tra vero e verosimile: la verità impossibile, per Alessandro Manzoni

Nel contesto del romanzo storico, Manzoni evidenzia come non esista un contrasto netto tra il vero e il verosimile. La narrazione romanzesca, pur basandosi su eventi realmente accaduti, deve adattarli alle esigenze del racconto, rendendoli coerenti e credibili per il lettore. Questo porta inevitabilmente a un intreccio tra realtà storica e costruzione immaginativa, con il rischio di una confusione tra i due piani.

Il “vero” si riferisce ai fatti oggettivi, documentati e attestati dalla storiografia, mentre il “verosimile” riguarda la plausibilità degli eventi nella narrazione. Un romanzo storico non può limitarsi a una semplice cronaca dei fatti: deve intrecciare elementi narrativi capaci di dare vita alla storia e di coinvolgere il lettore. Tuttavia, questo processo porta con sé il pericolo di alterare o deformare la verità storica, inducendo una percezione distorta degli eventi.

Manzoni critica l’approccio di molti romanzieri storici, in particolare Walter Scott, che a suo avviso mescolano troppo liberamente finzione e realtà. Secondo Manzoni, il pericolo del romanzo storico è proprio questa confusione tra il vero e il verosimile, che rischia di dare al lettore un’idea falsata della storia. Egli propone, come soluzione, un maggiore rigore nella rappresentazione degli eventi storici, senza sacrificare la dimensione narrativa.

Ne “I Promessi Sposi“, Manzoni cerca di attenersi a una rigorosa ricostruzione storica, basandosi su documenti e cronache dell’epoca. Tuttavia, per rendere la narrazione più coinvolgente e accessibile, introduce personaggi fittizi, situazioni immaginarie e dettagli che pur non essendo storicamente accertati risultano comunque coerenti con il contesto dell’epoca. Così facendo, Manzoni non elimina il problema della distinzione tra vero e verosimile, ma cerca di gestirlo con equilibrio.

Nella citazione in esame, Manzoni riconosce che, nonostante gli sforzi per separare il vero dal verosimile, la narrazione storica contiene sempre una parte di confusione e una parte di distinzione tra questi due elementi. Ogni tentativo di raccontare il passato passa attraverso un filtro interpretativo, e persino i documenti storici possono contenere inesattezze o distorsioni.

D’altra parte, una distinzione rigorosa tra vero e verosimile rischierebbe di rendere la narrazione storica fredda e distante. La letteratura ha il compito di far rivivere il passato, di renderlo comprensibile e vicino ai lettori contemporanei. Per fare ciò, il romanziere deve trovare un compromesso tra fedeltà storica e libertà narrativa, tra rigore documentario e capacità evocativa.

Attualità della riflessione di Manzoni

Il dibattito tra vero e verosimile è ancora oggi di grande attualità, non solo nella letteratura, ma anche nel giornalismo, nel cinema e nella divulgazione storica. Film, serie televisive e romanzi che trattano eventi storici si trovano costantemente di fronte al problema di conciliare fedeltà ai fatti con esigenze narrative e drammatiche.

In un’epoca in cui la diffusione delle informazioni avviene attraverso mezzi sempre più rapidi e sintetici, il rischio di confondere verità e costruzione narrativa diventa ancora più forte. La riflessione di Manzoni ci invita quindi a mantenere sempre un atteggiamento critico di fronte alla rappresentazione della storia, cercando di distinguere tra ciò che è documentato e ciò che è costruito per esigenze narrative.

Manzoni, con il suo saggio “Del romanzo storico”, ci offre una riflessione profonda sul rapporto tra vero e verosimile. La sua analisi evidenzia come sia impossibile eliminare del tutto la confusione tra i due, ma anche come sia necessario mantenere una consapevolezza critica nel raccontare e nel leggere la storia. La sua lezione resta valida ancora oggi, ricordandoci l’importanza di un approccio equilibrato tra fedeltà ai fatti e necessità narrativa.

 

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