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Al Turin Photo Festival la fotografia si ferma a riflettere sul valore della vita

Anche quest'anno, per la quinta volta consecutiva, Torino diventerà un importante polo di riferimento internazionale per il mondo della fotografia. Dal 30 ottobre al 30 novembre infatti la città ospiterà il Turin Photo Festival...
Dal 30 ottobre al 30 novembre, Torino ospiterà il Turin Photo Festival, un importante avvenimento internazionale per parlare di fotografia, nelle sedi della città e presso il Museo di Scienze Naturali

MILANO – Anche quest’anno, per la quinta volta consecutiva, Torino diventerà un importante polo di riferimento internazionale per il mondo della fotografia. Dal 30 ottobre al 30 novembre infatti la città ospiterà il Turin Photo Festival, un contenitore multidisciplinare che ruota intorno all’immagine digitale e che ogni anno offre ai suoi protagonisti opportunità di scambio e di lavoro, attraverso esposizioni, incontri, workshop, conferenze, presentazioni, feste, libri e letture portfolio. 30 tra fotografi e gruppi, impegnati sul tema di questa edizione 2012 dal titolo “Ferma un attimo”, occuperanno con i loro lavori le sedi del Museo di Scienze Naturali, e poi locali, studi, negozi e loft distribuiti su tutto il tessuto urbano. Il Festival, che fa parte di Contemporary, è realizzato autonomamente, con un contributo finanziario di Regione Piemonte e Fondazione CRT, a cura di Mauro Villone e Lidia Urani.

FERMA UN ATTIMO – Fermare l’attimo è una delle peculiarità proprie della fotografia. Il fotogramma registrato è una “fettina” di eternità di durata infinitesimale, una frazione di secondo impercettibile dalla sensibilità umana, ma perfettamente visibile in una fotografia. Allo stesso tempo però “Ferma un attimo” intende anche essere un suggerimento, o forse un monito di cui fare tesoro, a tutti i livelli: respirare, rilassarsi, osservare, percepire, abbandonarsi, dare il giusto valore alle cose, abbandonare le difficoltà della vita per la meraviglia del mondo. Sulla base di questo proposito, il Turin Photo Festival ha scelto di dare spazio ad autori giovani, sia emergenti che affermati, capaci di mostrare come sia possibile “vedere” realtà diverse semplicemente spostando un po’ il punto di vista, per riflettere su nuove possibilità di abitare, di vivere, di viaggiare, di considerare gli stranieri e i diversi da noi, di considerare ostacoli e difficoltà, di realizzare cose e, in sintesi, di vivere più a fondo.

IL PROGRAMMA – L’anteprima del TPF 2012 è in programma domani, martedì 30 ottobre: presso l’atelier “The Portrait”, sarà infatti ospite una giovanissima artista emergente, Arianna Sterpone, con i suoi autoritratti raccolti in “Le parole non sono poi così importanti”. A seguire da PHOS, il centro polifunzionale di Fotografia, a Chieri, la mostra “Into the Silence”, di Carlo Bevilacqua. Entrambi, anche se in modo diverso, introducono ad alcune delle sane strategie creative per affrontare la realtà. A partire poi dal 7 novembre, ci sarà una main opening in piazza Carlo Emanuele con la collettiva “Habitat” – un’interessantissima ricerca sulle nuove soluzioni abitative in Italia e nel mondo – e con la mostra dell’eclettico fotografo torinese Fulvio Colangelo. Infine, sempre dal 7 novembre, il Museo di Scienze Naturali presenterà una riflessione sull’ambiente, attraverso i lavori di Massimiliano Sticca, fotografo specializzato in fotografia naturalistica e Matteo Nobili, che con il suo reportage “Attivisti per l’ambiente” mette in mostra la lotta e l’impegno dei ragazzi di Greenpeace. Riflettono invece sul tema della diversità – o meglio specialità – e dell’immigrazione il lavoro di Marco Ambrosi “Con quella faccia da straniero”, quello del fotografo pugliese Giovanni Albore, che propone “Enea”, bellissimo lavoro “di Pace” sul rapporto di amicizia tra giovani immigrati e il nostro Paese, infine quello di Marco Bottani, che torna alle origini con uno splendido reportage sul Benin. Completano il quadro della riflessione sulle diversità “Paralimpiadi, un attimo di sport che va oltre” di Renata Busettini e il lavoro collettivo di Francesca Battistoni, Tommaso Ferro, Francesco Zellini “La pazzia che fu”. Altri speciali, di diversa natura, sono rappresentati (e valorizzati) nelle foto di Alberto Carmagnani: si tratta dei giovani volontari che hanno prestato la loro opera a inizio 2012, nell’alluvione di Genova.

29 ottobre 2012

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