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5 libri di fotografia per conoscere storia e tecnica dei più grandi fotografi al mondo

Se la fotografia vi affascina ma non sapete da dove iniziare, ecco cinque libri di fotografia perfetti per cominciare a scattare

Dopo mesi di lockdown, è tempo di tornare a viaggiare per esplorare la realtà che ci circonda con nuovi occhi. Paesaggi, volti, piazze e stradine, niente è più come prima. Perché a cambiare non è tanto il mondo, quanto la nostra prospettiva su di esso. Non c’è mai stato momento più adatto per impugnare la macchina fotografica e andare in cerca di nuovi scorci e visioni da immortalare. Ecco, dunque, cinque libri di fotografia perfetti per cominciare a scattare. 

Che cos’è la fotografia di Claudio Marra

«Sono stata ossessionata dalle fotografie. È un mezzo che ha esplorato fino in fondo, nella sua storia relativamente breve, quasi tutti i problemi estetici, morali e politici di una certa importanza». Nulla meglio di queste parole, pronunciate a suo tempo da Susan Sontag, descrive il ruolo e l’importanza assunta dalla fotografia nella cultura contemporanea. Una presenza imponente, ramificata e sempre più significativa che il libro ripercorre in maniera sintetica, pur senza rinunciare a una originale riflessione teorica circa il senso degli avvenimenti tecnici, estetici e di costume che hanno segnato l’intera vicenda del mezzo. Un percorso affascinante e ricco di sorprese che prende avvio nei primi decenni dell’Ottocento e giunge fino ai nostri giorni, segnati dall’avvento del sistema digitale.

A occhi aperti di Mario Calabresi

Negli ultimi cinque anni Mario Calabresi ha raccolto una serie di interviste ai più grandi fotografi della scena internazionale. Il risultato dei suoi incontri è questo libro: un appassionante tuffo nella storia attraverso le immagini e le parole di grandi testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato. Con una prosa in grado di restituire la forza e le emozioni dei protagonisti Calabresi porta il lettore in un viaggio nel tempo, offrendogli contemporaneamente una prospettiva privilegiata: gli occhi di fotoreporter che hanno creato la comune memoria storica. Ecco allora Paul Fusco che racconta i funerali di Bob Kennedy o Josef Koudelka che descrive i primi istanti dell’ingresso dei carri armati a Praga. E poi ancora Steve McCurry, Don McCullin, Elliott Erwitt, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado.

Che cos’è la semiotica della fotografia di Dario Mangano

 

L’idea che la fotografia possa essere considerata un linguaggio è talmente diffusa che non ci facciamo neanche più caso, certi che quella miriade di immagini che scattiamo e guardiamo abbia a che fare con la nostra capacità di comunicare. Difficilmente quindi ci soffermiamo a riflettere su cosa ciò comporti, a chiederci “come” essa significhi, più di “cosa” voglia dire. È proprio di questo che parla il libro: utilizzando la semiotica contemporanea, scienza che studia i diversi sistemi di significazione, mira a ricostruire i meccanismi che caratterizzano la fotografia in quanto fenomeno di produzione di senso. Si scopre allora, fra l’altro, che non si tratta di un unico linguaggio ma di tanti, e che l’attività semiotica che riguarda la fotografia comincia molto prima della visione, quando ci si mette in mano un apparecchio progettato per fare di un uomo un fotografo.

Leggere la fotografia di Augusto Pieroni

Un percorso attraverso la multiforme famiglia delle immagini fotografiche. Un itinerario che aiuta a impostarne la lettura fornendo metodi di analisi e occasioni di crescita critica. Il testo include varie sezioni tematiche e utili strumenti quali il glossario, le schede di esercitazione e gli esempi di lettura tratti dalla vita quotidiana. Grazie anche alle immagini di supporto, questo libro aiuta a gestire le variabili del linguaggio fotografico: un linguaggio che, proprio perché sentito come quotidiano e familiare, raramente si lascia affrontare criticamente.

Fotografia come terapia di Anna D’Elia

È una lezione sul guardare quella che viene proposta: la ricerca del silenzio contro il rumore, della lentezza contro la velocità, della rarefazione contro l’accumulo, del mistero contro la banalità, dello stupore contro l’indifferenza. La fotografia diviene la bussola per orientarsi nel mondo esterno e riconnettersi col proprio mondo interiore stimolando l’immaginazione e le potenzialità narrative di ciascuno. Gli indizi e le tracce su cui le fotografie focalizzano l’attenzione agiscono da esche sollecitando nel lettore il racconto di storie che rimettono in movimento l’immagine, come se fosse un film.

 

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