Patrizio Lo Votrico
Scopriamo tramite questo articolo come e quando viene usato oggi, nella lingua italiana, il participio presente e quanto spesso in forma aggettivale.
Leggiamo i versi di William Yeats che ci ricordano come ogni cosa, anche quelle che ci sembra non debbano cambiare mai, cambi inesorabilmente.
Leggiamo assieme questo dialogo scritto da Italo Calvino, contenuto nel volume "Le città invisibili" che ci ricorda il valore dei piccoli progressi.
Leggiamo questi versi di Emily Dickinson nei quali la poetessa esprime quanto sia importante avere accanto a noi poche persone, ma che ci amano.
Ecco, estratti dalla poesia che innalza a dignità regale le operaie e gli operai statunitensi, dei versi, in realtà universali, di Walt Whitman sulla vita.
Leggiamo assieme questa frase di Fedor Dostoevskij tratta da uno dei suoi capolavori, "I demòni" in cui, tramite Kirillov, ci parla della felicità.
Leggiamo questi incantevoli e granitici versi, che sembrano roccia, quella roccia tanto amata dall'autore, Erri De luca, che ricorda ciò che ha amato.
Leggiamo assieme questi dolci, eccitati e tremanti versi di Anna Achmatova sulla forza e l'effetto che può avere su chi ama la voce dell'amato.
Quanto cambiamo dalla fanciullezza all'età matura? quando cambiamo? Secondo Alberto Arbasino dire addio al paese natio significa cambiare.
L'abbiamo usata e letta o sentita dire innumerevoli volte, anzi, una miriade di volte ma, qual è l'etimologia e il vero significato della parola "miriade"?