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Se Instagram censura le opere d’arte e la promozione della cultura

Un nostro post, raffigurante il "Ratto Di Polissena" di Pio Fedi, è stato oscurato da Instagram in quanto "potrebbe violare le nostre Linee guida". Abbiamo deciso di non eliminarlo per restare coerenti con la nostra mission, ma quanto avvenuto ci ha spinto a opportune riflessioni che condividiamo con voi.

Si sente spesso parlare di censura, libertà di espressione e cancel culture e degli effetti collaterali dei social che, come diceva Umberto Eco, “danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Quello che è capitato stamattina sul nostro profilo Instagram, invece, va nella direzione opposta: ci siamo visti censurare un nostro post, raffigurante il “Ratto Di Polissena” di Pio Fedi, con l’avviso che l’immagine “potrebbe violare le nostre Linee guida”.

post censurato

La censura dell’arte su Instagram

Già in passato abbiamo assistito, anche su profili social amici e su pagine che, come noi, vogliono promuovere la bellezza in tutte le sue espressioni artistiche, sono state limitate, censurate, o addirittura bloccate perché l’immagine raffigurava opere di nudo artistico o fotografie di nudo. Il motivo? L’algoritmo ritiene tali contenuti non idonei e non in linea con le politiche di Instagram.

Una censura, quella dell’arte su Instagram, che purtroppo ha coinvolto anche artisti artisti classici e contemporanei, opere globali e musei internazionali: una situazione raccapricciante, che ha spinto a gesti di protesta e provocatori come quello dei musei di Vienna, i quali hanno decisero di aprire un account su OnlyFans, piattaforma web con policy molto permissive in materia di nudo.

Si arriva poi al “grottesco” quando scorrendo tra i reel e i post in tendenza che l’intelligenza decide di “premiare” e mettere in evidenza, troviamo i video di “influencer” seminude e provocanti, intente a replicare atti espliciti che lasciano poco all’immaginazione. Perché l’algoritmo premia loro e penalizza chi agisce con l’unica intenzione di promuovere non il proprio ego ma la cultura e l’arte di qualsiasi epoca? 

L’opera censurata

L’opera “vittima” della censura di Instagram che avevamo scelto per il nostro post è il “Ratto Di Polissena” di Pio Fedi (il quale, poverino, probabilmente si starà rivoltando nella tomba). 

Scolpita tra il 1855 e il 1865, l’opera è  considerata il capolavoro dell’artista ed una delle più significative opere della scultura ottocentesca italiana, tanto da meritarsi la prestigiosissima collocazione in piazza della Signoria a Firenze, unica opera moderna tra capolavori antichi e rinascimentali.

Il soggetto della scultura è Polissena, figlia minore di Priamo, rapita da Neottolemo per essere sacrificata in previsione della partenza delle navi greche per il ritorno dalla guerra di Troia. La violenza del rapimento è sottolineata dall’uccisione del fratello di Polissena Polidoro, caduto per difendere la sorella, e dal braccio alzato di Pirro con la spada impugnata che sta per vibrare il colpo per uccidere anche la madre di Polissena, Ecuba, che cerca di trattenerlo.

Un’opera grandiosa, che non meriterebbe nessun tipo di censura.

L’appello

Naturalmente, abbiamo deciso di non eliminare il post per restare coerenti con la nostra mission di divulgazione e promozione dell’arte, e di non “piegarci” al volere di algoritmi e policy insensate. Una scelta che, seppur potrebbe “oscurarci” sulla piattaforma Instagram, riteniamo rispettosa anche nei confronti dei nostri follower che, in poco tempo, hanno dimostrato di apprezzare con like e commenti il contenuto del nostro post.

Chiediamo a “Sua Maestà” l’algoritmo di migliorare il proprio criterio di selezione dei contenuti da rendere popolari, così come noi proviamo quotidianamente a rendere arte, libri e cultura più popolari e più vicini alle persone, e ai proprietari dei social più diffusi di rivedere le proprie policy, altrimenti che intelligenza (seppur artificiale) sarebbe, se non riesce a distinguere tra un nudo artistico e un’immagine volgare?

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