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La lettera d’amore di Frida Kahlo a Diego Rivera

La struggente lettera d'amore di Frida Kahlo al marito Diego Rivera. I due si sposeranno e tradiranno, per poi tornare insieme

Ecco una lettera d’amore e di gelosia che la pittrice scrisse al marito Diego Rivera. L’artista messicana è divorata dall’amore e non può che confessare tutto il suo affetto, ma anche la sua solitudine in una lettera. Il destinatario è il pittore Diego Rivera. I due si sposeranno e tradiranno, per poi tornare insieme fino alla morte dell’autrice nel 1954.

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La lettera di Frida Kahlo a Diego Rivera

“La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle.

Yo te cielo, la canzone dedicata a Frida Kahlo

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“Yo te cielo” è la canzone per Frida Kahlo, ispirata alla celebre lettera che l’artista scrisse ad un poeta. Ecco la canzone e il video

Dove sei? Dove sei? Mi giro da tutte le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mia mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio.

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La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo, riconoscere il tuo viso e accarezzarlo. La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d’amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra.

Il mio corpo non può comprendere. Ha bisogno di te quanto me, può darsi che in fondo, io e il mio corpo, formiamo un tutt’uno. Il mio corpo ha bisogno di te, spesso mi hai quasi guarita. La mia notte si scava fino a non sentire più la carne e il sentimento diventa più forte, più acuto, privo della sostanza materiale. La mia notte mi brucia d’amore.”

Frida Kahlo

 

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