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La Reggia di Caserta, la residenza reale più grande al mondo

Vero e proprio simbolo e orgoglio artistico italiano, scopriamo la storia e le particolarità della Reggia di Caserta, definita "la Versailles italiana"

La residenza reale più grande al mondo, patrimonio dell’umanità dal 1997, un incredibile spettacolo architettonico al quale si può assistere ad ogni passo. Parliamo della Reggia di Caserta, il palazzo reale voluto dal Re di Napoli Carlo di Borbone (1716-1788) nel 1750 come centro ideale del nuovo regno di Napoli svincolato dall’egida spagnola e inaugurato nel 1774.

La costruzione

Definita “la Versailles italiana”, il progetto della Reggia di Caserta fu affidato all’architetto Luigi Vanvitelli (1700-1773), figlio del più importante pittore di vedute, Gaspar Van Wittel, già attivo a Roma sotto Benedetto XIV nel restauro della cupola di San Pietro. Il re chiese che il progetto comprendesse, oltre al palazzo, il parco e la sistemazione dell’area urbana circostante, con l’approvvigionamento da un nuovo acquedotto (Acquedotto Carolino) che attraversasse l’annesso complesso di San Leucio. La costruzione della Reggia ebbe inizio con la posa della prima pietra il 20 gennaio del 1752 e proseguì sino al 1759, anno in cui Carlo di Borbone, morto il Re di Spagna, lasciò il regno di Napoli per raggiungere Madrid. Dopo la partenza di Carlo i lavori di costruzione subirono un notevole rallentamento. Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi e successivamente altri architetti, che si erano formati alla scuola del Vanvitelli, portarono a compimento nel secolo successivo la grandiosa residenza reale.

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La reggia

Definita come l’ultima grande realizzazione del Barocco italiano, la reggia fu terminata nel 1845. Essa consiste in un complesso di 1200 stanze e 1742 finestre, ricoprendo un’area di circa 47.000 m²: nel lato meridionale, il palazzo è lungo 249 metri, alto 37,83, decorato con dodici colonne. La facciata principale presenta un avancorpo centrale sormontato da un frontone; ai lati del prospetto, dove il corpo di fabbrica longitudinale si interseca con quello trasversale, si innestano altri due avancorpi. La facciata sul giardino è uguale alla precedente, ma presenta finestre inquadrate da lesene scanalate. Oltre alla costruzione perimetrale rettangolare, il palazzo ha, all’interno del rettangolo, due corpi di fabbricato che s’intersecano a croce e formano quattro vasti cortili interni di oltre 3.800 m² ciascuno. Oltre la soglia dell’entrata principale alla reggia si apre un vasto vestibolo ottagonale del diametro di 15,22 metri, adorno di venti colonne doriche. A destra e a sinistra si inseriscono i passaggi che portano ai cortili interni, mentre frontalmente un triplice porticato immette al centro topografico della reggia. Il parco della reggia si estende per 3 chilometri di lunghezza, con sviluppo sud-nord, su 120 ettari di superficie. In corrispondenza del centro della facciata posteriore del palazzo si dipartono due lunghi viali paralleli fra i quali si interpongono una serie di suggestive fontane che, partendo dal limitare settentrionale del giardino all’italiana, collegano a questo il giardino all’inglese.

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Il museo

Il Museo della Reggia di Caserta è il risultato di una serie di allestimenti che iniziano nei primi decenni del Novecento, e precisamente nel 1919, quando il Reale Palazzo viene dismesso dal patrimonio della Corona di Casa Reale Savoia e diviene parte del patrimonio dello Stato d’Italia. All’interno è possibile visitare la Collezione Terrae Motus: costituita dopo il sisma del 23 novembre 1980 che devastò la Campania e la Basilicata, essa nasce per iniziativa e lungimiranza del gallerista napoletano Lucio Amelio (Napoli, 1931-1994), personalità di notorietà internazionale e amico di molti artisti contemporanei, e comprende circa una settantina di opere di autori come Joseph Beuys, Keith Haring, Anselm Kiefer, Andy Warhol e altri artisti italiani.

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