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“La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, cosa si cela dietro il mistero di quel volto

Chi è la ragazza con l'orecchino di perla? Che mistero si nasconde dietro uno dei quadri più belli di sempre?

Ricorre oggi l’anniversario del pittore olandese Johannes Vermeer nato il 31 ottobre 1632 e scomparso il 15 dicembre 1675. Tra i quadri più celebri del pittore olandese, troviamo sicuramente “La ragazza con l’orecchino di perla”.

Dipinto fra il 1665 e il 1666, “La ragazza con l’orecchino di perla”, conosciuto anche come “Ragazza col turbante”, si è scolpito negli occhi e nel cuore di tutti non solo per la sua bellezza, ma anche per il mistero che da sempre lo avvolge. Sono ancora molti gli interrogativi aperti a cui storici e critici dell’arte ancora non sono riusciti a dare risposta. Chi è la modella e perché è stata ritratta da Vermeer? Che cosa sta pensando mentre ci guarda? C’è innocenza o seduzione in quei grandi occhi castani? E perché indossa un orecchino di perla?

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Il mistero dietro la ragazza con l’orecchino di perla 

Più volte accostata alla Gioconda, la ragazza col turbante emana quel senso di mistero e suggestione che tutti noi abbiamo percepito davanti al capolavoro di Leonardo. Quel suo sguardo enigmatico, il sorriso appena abbozzato, l’ambiguità delle labbra socchiuse fanno del dipinto di Vermeer un luogo di mistero. Perché davanti a tanta conturbante bellezza, all’ambiguità di uno sguardo sospeso tra innocenza e sensualità, non possiamo che rimanere rapiti. Nessun critico è riuscito fino a oggi a individuare chi fosse realmente la giovane donna ritratta da Vermeer. Sua figlia? Una modella? O una donna di pura fantasia? Non abbiamo risposte e forse mai ne avremo, perché il mistero che aleggia intorno a questa figura è forse la ragione per cui tanto ne rimaniamo affascinati. 

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L’enigma dell’orecchino di perla

Il genere a cui si rifà Vermeer per realizzare quest’opera è il tronie. Si tratta di un genere molto diffuso ai tempi del pittore, che rappresenta un ritratto in costume. In questo caso, Vermeer dipinge la ragazza misteriosa abbigliata seconda la moda turca. Sulle spalle della fanciulla ricade un mantello color rame, un turbante azzurro le avvolge la chioma da cui scende un drappo giallo, e poi quel dettaglio che lo ha reso celebre: l’orecchino di perla. Ed è proprio questo l’elemento centrale, che cattura la luce di cui è pervaso il dipinto, e si riflette a sua volta negli occhi languidi della fanciulla. Sebbene la ragazza appaia di umili origini, il monile era all’epoca di Vermeer una prerogativa delle donne aristocratiche. Le perle venivano infatti importate dall’Estremo Oriente e costituivano un bene estremamente prezioso.

Le opere ispirate al quadro di Vermeer

L’alone di mistero che avvolge questo quadro ha ispirato anche la scrittrice Marta Morazzoni che nel 1986 ha scritto il libro La ragazza col turbante e successivamente nel 2003 il film dal titolo La ragazza con l’orecchina di perla, interpretato da Scarlett Johansson e ispirato al romanzo omonimo del 1999 della scrittrice Tracy Chevalier.

 

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da I libri di Giò (@ilibridigio) in data:

 

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città Griet, la figlia di un decoratore di piastrelle, è in cucina, intenta a sistemare le verdure tritate. Sull’uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e una donna che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente dal Quartiere dei Papisti. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.  Tra Vermeer e Griet si stabilisce un’intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette, “La ragazza con l’orecchino di perla” ci offre alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.

 

 

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