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L’arte ispirata a Michael Jackson alla National Gallery di Londra

Il 25 giugno di nove anni fa moriva una delle più grandi superstar della musica mondiale, Michael Jackson, che quest'anno avrebbe compiuto sessant'anni

MILANO  – Il 25 giugno di nove anni fa moriva una delle più grandi superstar della musica mondiale, Michael Jackson, che quest’anno avrebbe compiuto sessant’anni. Iniziò bambino a cantare ed esibirsi con i fratelli nei Jackson 5, raggiunse fama planetaria negli anni ’80 e ’90, quando le sue canzoni – uniche per stile e testi – lo fecero diventare un mito pop conosciuto da tutti. La National Portrait Gallery di Londra gli dedica la mostra “Michael Jackson: on the wall“, visitabile fino al 21 ottobre.

 

Cosa c’è in esposizione?

La mostra è composta da opere di artisti famosi che sono stati influenzati da Jacko e dall’immaginario che si era costruito intorno a lui, tanto da farne il soggetto dei loro lavori. Da Andy Warhol a David LaChapelle, per la prima volta questa mostra riunirà le opere di oltre quaranta artisti provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, compresi alcuni nuovi lavori realizzati appositamente per questo evento.

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An Illuminating Path, David LaChapelle

Perchè una mostra su Jacko?

“’Michael Jackson: On the wall’ esplora con un approccio completamente nuovo e radicale l’impatto culturale di una figura unica attraverso l’arte contemporanea”, spiega Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery e curatore dell’esposizione. “Tutti gli artisti in mostra, nonostante appartengano a diverse generazioni e impieghino una vasta gamma di media, sono affascinati da ciò che Jackson ha rappresentato e da quello che ha inventato. La mostra rappresenta qualcosa di completamente nuovo per il museo, per la materia e il profilo degli artisti che sono stati invitati a partecipare. Aprirà nuovi percorsi per pensare all’arte e all’identità, incoraggiare nuovi dialoghi tra artisti e invitare gli spettatori interessati alla cultura e alla musica popolari ad avvicinarsi all’arte contemporanea”.

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