Jim Morrison (1943-1971), il frontman dei The Doors, celebre band degli anni ’60-’70 che ha inciso moltissimo sulla musica successiva. La loro musica è diventata celebre per i testi di un certa profondità tanto che lo stesso Jim Morrison venne paragonato a un poeta maledetto. Morrison infatti incarnava il disagio giovanile degli anni: inquieto, alla ricerca della verità e affamato di conoscenza.
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Jim Morrison, un affamato di conoscenza
Amava leggere e nel corso della sua vita collezionò moltissimi libri: amava la beat generation e la letteratura bohemian. Nel periodo in cui si trasferì a San Francisco con la famiglia spesso marinava la scuola per frequentare la libreria City Light Books del poeta beat Lawrence Ferlinghetti. La sua conoscenza e le sue letture erano tanto vaste che i professori del Liceo George Washington ne rimasero stupiti, assegnandoli una menzione d’onore. Inoltre Jim Morrison aveva effettivamente un’intelligenze fuori dal comune: il suo quoziente intellettivo era di 149.
Quando si iscrisse alla facoltà di cinematografia della UCLA, conobbe Ray Manzarek con cui fondò il gruppo The Doors. Il nome della band è ispirato dalla poesia del poeta William Blake: «Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo com’è: infinita.».
Le frasi più belle di Jim Morrison
La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.
Sono nato piangendo mentre tutti ridevano e morirò ridendo quando tutti piangeranno
Non piangere per me che parto, ma pensa che se domani piove me ne sono andato a cercare il Sole
Uccidere è il coraggio del momento, vivere è il coraggio di sempre
Voglio tornare bambino perché le ginocchia sbucciate fanno meno male dei cuori infranti…
Noi giovani siamo troppo violenti, magari un po’ fuori di testa, ma l’unica cosa che ci differenzia dagli altri: è che loro ragionano col cervello, noi gente pazza ragioniamo col cuore
Non c’è notte tanto lunga da non permettere al Sole di risorgere il giorno dopo
Io vivo per dominare la vita, non per essere schiavo
La gente è terrorizzata dall’idea di essere liberata. Si aggrappa alle proprie catene. Si oppone a chiunque tenti di distruggere quelle catene. È la sua sicurezza
La poesia mi attira perché è eterna. Finché ci saranno delle persone, ci sarà qualcuno in grado di ricordare parole e combinazioni di parole. Poesie e canzoni potrebbero essere le uniche cose in grado di sopravvivere a un olocausto