“Abolissimo il gelo” di Emily Dickinson, poesia sulla volontà di vivere la felicità

7 Febbraio 2025

Ti sembra che tutto giri storto? Cambia il modo di vedere le cose grazie ad "Abolissimo il gelo", poesia di Emily Dickinson sulla libertà di vivere felici.

"Abolissimo il gelo" di Emily Dickinson, poesia sulla volontà di vivere la felicità

Abolissimo il gelo di Emily Dickinson è una poesia che mira ad evidenziare il valore della volontà individuale. Siamo noi che decidiamo della nostra vita e del nostro stato d’animo. Essere tristi o felici è una scelta individuale, che non può essere condizionata da nessun evento o entità esterna.

Abolissimo il gelo è il poema 1014 della raccolta The Poems of Emily Dickinson, curata da Thomas H. Johnson, il quale fece un lavoro di cura di 1775 poesie che la poetessa statunitense aveva scritto durante la sua vita e mai pubblicate prima. Il risultato fu un’opera, pubblicata nel 1955, di tre volumi con tutte le poesie catalogate in ordine cronologico e nella loro forma originale.

Leggiamo questa breve ma intensa poesia di Emily Dickinson per comprenderne il significato.

Abolissimo il gelo di Emily Dickinson

Abolissimo il gelo
L’Estate non cesserebbe –
Se le Stagioni periscono o prevalgono
È una scelta Nostra –

Did We abolish Frost, Emily Dickinson

Did We abolish Frost
The Summer would not cease –
If Seasons perish or prevail
Is optional with Us –

La libertà di scegliere di vivere felici

Abolissimo il gelo è una poesia di Emily Dickinson che evidenzia il potere della volontà personale riguardo a tutto ciò che circonda la vita. La poetessa statunitense sprona il lettore a liberasi dai condizionamenti esterni che possono creare instabilità o generare effetti negativi, per affrontare nel modo più giusto l’esistenza.

Emily Dickinson attraverso metafore che attingono dalla natura e dalle stagioni, ci offre la forza per eliminare tutto ciò che può far soffrire, ciò che crea malessere. Ognuno di noi dovrebbe diventare padrone del proprio cammino e decidere di essere felice, di vivere la vita con gioia, anziché lasciarsi sommergere dal buio della disperazione.

Non a caso, la poetessa afferma con decisione “Abolissimo il gelo”, che, nel senso generale della poesia, invita a riflettere sulla possibilità di eliminare “il freddo invernale” dalle nostre vite, per fare in modo che “l’Estate” possa vivere sempre.

Emily Dickinson è convinta che il gelo possa essere “abolito” e che l’estate possa durare per sempre, non perché le stagioni cessano di esistere nella realtà, ma perché sia la nostra percezione, la nostra volontà, a determinare se esse “devono prevale” o “finire”.

C’è una sottile sfida al determinismo della natura, che coincide con l’attacco a quelle false convinzioni che finiscono per destabilizzare lo stato d’animo umano.

Quando il malessere prende il sopravvento, ci si convince che la vita non sia bella, che non ci sia gioia, che la felicità sia un miraggio o una condizione riservata a pochi eletti.

Questo è “il gelo” della poesia, che meriterebbe di essere abolito. Se la mente umana ha il potere di scegliere, allora può trascendere la certezza del ciclo delle stagioni, per affrontare la vita nel nome della gioia e della felicità (“l’estate”). In ciò c’è il principio di volontà e quel libero arbitrio che ci rende virtuosi.

“Se il gelo fosse abolito, l’estate potrebbe non finire mai.” L’estate è spesso simbolo di vita, calore, felicità, continuità. L’autrice utilizza il trattino alla fine del verso, per enfatizzare il suo pensiero, lasciandolo aperto, come se ci fosse ancora qualcosa da dire.

“Se le Stagioni periscono o prevalgono”, ovvero il terzo verso della poesia, introduce il quesito che ognuno di noi dovrebbe porsi.

“Le Stagioni” corrispondo alle fasi della vita, alle emozioni, ai cambiamenti e possono scomparire o dominare, a seconda della scelta individuale. “Le Stagioni” non vanno subite, ma si trasformano e si determinano in base al modo di affrontare la vita, alla volontà di decidere cosa sia meglio per sé stessi.

Qui l’autrice offre un’altra possibilità, non è detto che nella vita sia tutto predestinato. La vita ci offre, come è naturale che sia, un’alternanza tra vittoria e sconfitta, tra permanenza e sparizione. Tutto è in divenire, sempre, ma è l’individuo che dà senso ad ogni cosa e decidere se vivere la propria esistenza bene o male, di subirla o controllarla.

“È una scelta Nostra -” La maiuscola su “Nostra” sottolinea la responsabilità e il potere dell’essere umano di determinare in modo controllato il proprio cammino. Emily Dickinson propone una motivante sfida a stimolare il proprio “io interiore” a guardare la vita con una prospettiva decisamente positiva.

Libera per certi versi l’umano dalla dominazione dell’imperscrutabile, dai condizionamenti imposti dai modi di pensare, dalla negatività che molte volte finisce per prendere il sopravvento sull’individuo, sottoponendolo al malessere esistenziale.

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