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Mondadori e Rcs, la storia fino alla fusione

Dopo l'acquisizione di Rcs da parte di Mondadori, ripercorriamo la storia dei due gruppi editoriali

MILANO – Ieri Mondadori ha acquisito Rcs Libri per poco più di 127 milioni di euro dando così vita a un nuovo colosso editoriale che rivoluziona il mercato editoriale italiano. Dopo aver sentito le reazioni degli scrittori, preoccupati per l’identità delle case editrici e la sopravvivenza di quelle più piccole, abbiamo ascoltato anche le dichiarazioni di Mauri, ad Mondadori. Il mondo del’editoria italiana è stato scosso da questa notizia, ora ripercorriamo la storia dei due gruppi editoriali fino a ieri, giorno della storica fusione.

MONDADORI – La Arnoldo Mondadori Editore, meglio nota come Mondadori, è la maggiore casa editrice italiana, con sede a Segrate (MI). Fondata nel 1907 Mondadori pubblica libri e giornali in Italia e nel mondo. La sua prima pubblicazione è il periodico “Luce!”. Nel 1911 conosce Tomaso Monicelli e insieme fondano “La Sociale”, uno stadio iniziale di quella che poi diventerà la casa editrice Mondadori. Gli anni venti sono un periodo di crescita intensa. La casa editrice inizia la pubblicazione di numerose collane di periodici. Sono pubblicate le opere di giovani scrittori, come di autori già affermati e dei classici della letteratura. Tra gli altri si ricordano: Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli, Giovanni Verga. Dal 1937 il regime fascista iniziò a far sentire la propria pressione sull’ormai nota collana dei famosi “Gialli Mondadori”. In quell’anno, infatti, il Ministero della Cultura Popolare dichiarò che nei romanzi “l’assassino non deve assolutamente essere italiano e non può sfuggire in alcun modo alla giustizia”. Nel 1941 fu ordinata la chiusura della collana Mondadori. Due anni dopo (1943) Mussolini ordinò che entro il 31 luglio venissero confiscati “tutti i romanzi gialli in qualunque tempo stampati e ovunque esistenti in vendita”. La collana riaprì solo nell’aprile 1946 con il nuovo nome “Il Giallo Mondadori”. Nel Dopoguerra, qualche anno più tardi, nel 1962, Mondadori pubblica Panorama. Nel 1965 è la prima casa editrice a lanciare una collana di libri tascabili nelle edicole (gli “Oscar Mondadori”): un esperimento che avrà un enorme successo e che sarà imitato da molti editori. L’obiettivo della collana era quello di raggiungere quel pubblico poco abituato all’acquisto in libreria. Il primo romanzo pubblicato con questa formula fu Addio alle armi di Ernest Hemingway, che riscontrò subito grandi risultati in termini di copie vendute. Nel 1968 il fondatore Arnoldo Mondadori nomina suo successore alla presidenza il figlio Giorgio. Sempre nel 1968 Bob Noorda ridisegna il logo. Nel corso degli anni settanta la Mondadori acquisisce la struttura definitiva di grande gruppo multimediale. Nel 1991, quindi, entra a far parte del gruppo Fininvest, attuale azionista di maggioranza. Mondadori è uno dei primi editori ad entrare nel mercato degli ebook: nel 2000 viene siglato un accordo con la Microsoft Corporation per la creazione del primo sito italiano per la vendita dei libri elettronici. Fino ad oggi raggruppava diverse case editrici quali Edizioni Piemme (100%), Giulio Einaudi editore (100%), Mondadori Education (100%), Mondadori Electa (100%), Sperling & Kupfer Editori (100%), Harlequin Mondadori (50%), dopo la fusione il numero è aumentato e ha incluso case editrici come Bompiani e Rizzoli. La concentrazione del Gruppo supera il 35%.

RCS – RCS Media Group è uno dei principali gruppi editoriali italiani, attivo a livello nazionale e internazionale nei seguenti mercati: quotidiani, libri, periodici, radio, nella televisione e inoltre sul web e nella raccolta pubblicitaria. Nel gennaio 1911 il ventiduenne Angelo Rizzoli acquista una piccola tipografia e costituisce un’azienda individuale, con sede a Milano. Nel 1929 l’azienda viene trasformata in società di capitali con le denominazione «Rizzoli & C. Anonima per l’arte della stampa». Nel dopoguerra, la società inizia una nuova fase di espansione che la porta a diventare una delle maggiori case editrici d’Italia. Nel 1952 la casa editrice assume la denominazione «Rizzoli Editore S.p.A.» ed apre librerie a Roma, Milano, New York. Nel 1970 muore il fondatore Angelo Rizzoli. La guida della casa editrice è passata al figlio Andrea. Nel secondo semestre del 1973 il presidente del Gruppo, Andrea Rizzoli, avviò l’acquisizione della società editrice del «Corriere della Sera», il primo quotidiano italiano. Nel 1978 Andrea lasciò al figlio Angelo, detto Angelone. Nel 1980 giunsero a scadenza per Angelone i tre anni che Roberto Calvi gli aveva concesso per riacquistare l’80% delle azioni RCS. Rizzoli però non disponeva delle risorse per rilevare la quota: il deficit del gruppo aveva raggiunto i 150 miliardi. Il Banco Ambrosiano, la banca presieduta da Calvi, predispose un piano di salvataggio del gruppo. L’operazione venne perfezionata il 29 aprile 1981. Quel giorno una società dell’Ambrosiano, la Centrale Finanziaria S.p.A. effettuò l’acquisto del 40% di azioni Rizzoli. L’investimento invece si rivelò un falso. Calvi si era preso gioco di Rizzoli. La storia da qui in avanti è colma di eventi che cercano di salvare il gruppo tra gruppi azionari e imprenditori. RCS è il primo gruppo editoriale per fatturato, se si calcolano tutti i rami d’azienda (quotidiani, periodici, libri, TV, radio, pubblicità, Internet, ecc.) ma il confronto con i concorrenti è reso complesso dal fatto che questi ultimi non coprono la totalità dei settori a cui è interessata RCS (Arnoldo Mondadori Editore ad esempio non ha quotidiani e il Gruppo editoriale L’Espresso non edita libri). Concorrenti che ora non lo sono più. Mondadori ha comprato tutto il pacchetto, un evento storico che ha sviluppato reazioni a catena. Da una parte chi denuncia il monopolio, dall’altra chi dice che l’identità delle case editrici rimarranno intatte.

6 ottobre 2015

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