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Scuola e nuove tecnologie: Italia divisa in due

La tecnologia è sempre stato un tema caldo, soprattutto se lo si associa a scuola e a studenti. Ad oggi, le differenze tra nord e sud sembrano incolmabili

MILANO – Skuola.net ha fatto un nuovo sondaggio relativo all’uso delle nuove tecnologie nelle scuole. Ad oggetto della sua analisi, sono stati presi all’incirca 7000 studenti di scuole medie e licei; appena 1 studente su 7 frequenta una scuola tecnologicamente avanzata, in cui tutti hanno un tablet. Circa 1 su 4 ha acquistato i libri di testo in formato digitale e, come spesso accade, le scuole più arretrate da questo punto di vista sono proprio le scuole del sud. Almeno dal punto di vista degli studenti.

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DIFFERENZE TRA NORD E SUD – Il divario fra Nord e Sud è inesorabilmente ampio, quasi incolmabile. Sotto ogni punto di vista. Lezioni 2.0, strutture, connessioni, strumenti a disposizione: la tecnologia nel Mezzogiorno è quasi una sconosciuta. Una distanza che appare in tutta la sua evidenza soprattutto se ci concentriamo proprio sulle lezioni. Il quadro, nel complesso, non sarebbe neanche così disastroso: l’82% degli studenti ha professori che utilizzano Internet – navigando su siti, visualizzando foto e filmati trovati online, ecc. – per spiegare meglio gli argomenti. Lo strumento più utilizzato per queste operazioni è la Lim, la lavagna elettronica

SCUOLE 2.0 – Se la Lim è ormai un oggetto comune negli ambienti scolastici (e, dove c’è, la metà degli studenti la usa quotidianamente), non si può dire la stessa cosa dei tablet per ogni studente. Solo il 14% (l’anno scorso erano il 9%) degli studenti frequenta una classe ‘duepuntozero’: 2 su 3 addirittura li ricevono senza sborsare un euro oltre al classico contributo scolastico, mentre gli altri devono mettere ulteriormente mano al portafogli. Una della conseguenze è che appena il 9% degli studenti (il 12% al Nord) ha tutti i libri di testo in formato digitale. Numeri insufficienti anche se aggiungiamo quel 16% che qualche e-book per la scuola lo ha comprato. Perché tre quarti dei ragazzi – il 75% – studiano ancora esclusivamente su libri cartacei. Anche se, va detto, 12 mesi fa erano molti di più (l’83%). Ma al Sud il dato schizza al 91%.

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