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Holly Golightly, la prorompente eroina di Colazione da Tiffany

Continua la nostra rassegna dedicata ad eroine straordinarie della letteratura e del cinema. Quest'oggi ci dedichiamo alla protagonista di "Colazione da Tiffany"

MILANO – La nostra selezione di protagoniste e donne fantastiche procede con un’eroina contemporanea diventata una vera e propria icona grazie ad un celebre film: Colazione da Tiffany. Non tutti sanno, però,  che Holly Golightly, prima di diventare famosa al cinema grazie all’interpretazione di Audrey Hepburn, in realtà, ha avuto il suo battesimo tra le pagine dell’omonimo romanzo breve di Truman Capote pubblicato nel 1958.

UN’EROINA PROROMPENTE – Tutti ricordano la scena iniziale in cui vediamo Holly far colazione, dopo una notte brava, dinnanzi la vetrina di Tiffany, a New York, sulle note di “Moon River”. Holly, di fatto, è una donna dolce ma caparbia, cinica e sognatrice al tempo stesso.  La sua vita è sregolata, fatta di mondanità ed eccessi; frequenta uomini ricchi e con alte posizioni sociali ma senza amarli. Paradossalmente l’unico compagno fedele in questa vita all’insegna della ricerca di se stessa e del proprio posto del mondo è quella del sul gatto rosso – chiamato appunto “Gatto”.
Determinata e senza particolari rimpianti, testarda e “selvatica”, Holly vive una vita guidata principalmente dai suoi istinti e l’unico a capire il suo carattere prorompente non sono tanto gli uomini con cui “lavora” ma.. uno scrittore che le vive vicino.

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DAL ROMANZO AL FILM – Tra il film e il romanzo ci sono diverse differenze, nonostante ad oggi sia uno degli specchi della società americana dell’epoca. Il primo a risentirsi fu proprio l’autore, Capote, che avrebbe preferito ad Audrey Hepburn la vamp Marilyn Monroe. Ma non solo; nel film il narratore della storia diventa un vero e proprio personaggio, con un background creato ad hoc e paradossalmente Hollywood decise di “annullare” la sessualità della sua protagonista celandola completamente tra le righe. Così come decise, però, di concederle un finale lieto e meno aperto e malinconico rispetto a quello del romanzo.

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