Sei qui: Home » Libri » Elena Stancanelli, “La letteratura deve poter fare quel che desidera”

Elena Stancanelli, “La letteratura deve poter fare quel che desidera”

A Milano è Tempo di Libri. Alla fiera dell'editoria abbiamo intervistato Elena Stancanelli, autrice de "La femmina nuda", protagonista di vari incontri

MILANO – Venerdì 21 aprile. Arriviamo in fiera di corsa. Alle tre abbiamo programmato un’intervista con Elena Stancanelli. La incontriamo in sala stampa, si sta preparando per il prossimo incontro. Sono giorni intensi per molti autori, arrivati a Milano per prendere parte a diversi incontri. Tempo di Libri, la prima fiera dell’editoria a Milano, ha richiamato nella città meneghina oltre 2000 scrittori. Venendo, infatti, abbiamo incontrato Gianni Biondillo, Francesco Piccolo, Simonetta Agnello Hornby e Margaret Mazzantini. Insomma, anche se i padiglioni non sono affollati come probabilmente ci si aspettava, a Milano è arrivato Tempo di libri.

IL RUOLO DELLA LETTERATURA – Ci sediamo accanto alla scrittrice e cominciamo a parlare. Il suo libro, “La femmina nuda” (La nave di Teseo, 2016), continua ad essere attuale perché ha avuto il coraggio di dire ciò che sentiamo e proviamo ma che non abbiamo il coraggio di pronunciare ad alta voce. Nel raccontare la storia di una separazione, l’autrice ha infilato le mani in tutta la “melma” che si viene a creare al tramonto di una relazione. “La letteratura deve fare quello che desidera – racconta – e le discussioni sorte intorno al nuovo libro di Walter Siti (“Bruciare tutto“, ndr) lo dimostrano. Se perdiamo la capacità di definire ciò che è realtà e ciò che è finzione tutto diventa pericolosissimo: l’arte è lo spazio delle pulsioni, dei desideri dell’inconscio, la vita è un’altra cosa”.

L’INDEFINITEZZA DELLA FINE – Elena Stancanelli nel suo libro ha dato voce ad Anna, una donna abbandonata che non riesce ad accettare la separazione e finisce per diventare una stalker. Il libro è la confessione di questa donna: ogni pagina è un passo in avanti verso la distruzione. Ma come facciamo a capire quando una relazione va chiusa? Le chiediamo. “Non lo so – ci risponde sinceramente la scrittrice – non so dove iniziano e finiscono le cose, so soltanto che Anna lo capisce davvero molto tardi e che continuare a chiamare amore qualcosa che non è più tale crea un’ambiguità pericolosa”.

LA SEDUZIONE – Come già fatto nelle sue storie, a Tempo di libri Elena Stancanelli ha parlato di seduzione, dandone una visione per certi versi inedita. Contrariamente a ciò che si pensa spesso, racconta, la seduzione non risiede in ciò che è sepolto e che non si vede, ma nell’emerso. “Nella letteratura mi riesce a sedurre chi non allude ma porta in superficie”. Quale autore riesce a fare bene questa operazione? Le chiediamo. Risponde subito “Philip Roth, il grande maestro dell’emerso”. Dello scrittore americano ci racconta di amare soprattutto i romanzi “Il teatro di Sabbath“, “Pastorale americana” e “L’animale morente“. “Amo molto anche la letteratura italiana, anche quella del Novecento, spesso negletta – ci racconta – ho appena finito di leggere ‘Leggenda privata‘ di Michele Mari, un libro pazzesco”. C’è passione nei suoi occhi e nelle sue parole ed è con fiducia che guarda a Tempo di libri. “Per me è una fiera molto bella, soprattutto esteticamente, e poi voglio bene a tutte le situazioni in cui si parla di libri – dice a proposito della fiera – forse sarebbe stato meglio non farla attaccata a Torino”. Quando le confessiamo che ci aspettavamo più persone ci risponde fiduciosa: “Aspettiamo di arrivare fino in fondo”.

 

© Riproduzione Riservata