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Su La7 il caso Matteotti visto da Alessandro Barbero

Mercoledì 12 giugno, su La 7 andrà in onda, in prima serata a partire delle 21.15, la puntata di “In viaggio con Barbero” dedicata a Giacomo Matteotti, per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro del nostro Paese.

Mercoledì 12 giugno, su La 7 andrà in onda in prima serata a partire delle 21.15, la puntata di “In viaggio con Barbero” dedicata a Giacomo Matteotti, per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro del nostro Paese.

Il programma di Alessandro Barbero arriva proprio nel momento culminante delle Celebrazioni che in Italia, ma anche all’estero, ricordano il Centenario del suo assassinio, avvenuto a Roma il 10 giugno del 1924.

In questi mesi la ricorrenza è ricordata a Rovigo, in Palazzo Roncale, dalla mostra “Giacomo Matteotti. Una Storia di tutti”, mentre nella sua città natale, Fratta Polesine, è da questo fine settimana nuovamente visitabile la Casa Museo Matteotti, completamente rinnovata nel percorso allestitivo.

Mostra, restauro e riallestimento della Casa Museo hanno visto la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo affiancata al Comune di Fratta Polesine, all’Accademia di Concordi e ad altre istituzioni del territorio.

La presenza del professor Barbero a Rovigo è stata resa possibile anche dal contributo della Fondazione Cariparo, che ha voluto sostenere la tappa rodigina del programma nell’ambito – appunto – delle Celebrazioni per il centenario dell’assassinio di Matteotti.

Nella puntata si vedranno alcuni stralci della conferenza che, anche in virtù di questa partnership, il professor Barbero ha tenuto a maggio al Teatro Sociale di Rovigo.

In un Teatro Sociale affollatissimo, con moltissimi giovani ad applaudirlo, lo studioso ha ricostruito infatti la vicenda del rapimento e delle successive indagini, soffermandosi sui numerosi personaggi che orbitano, in modo inquietante, intorno a questo delitto.

Il programma “Il caso Matteotti”

Il programma Il caso Matteotti (o i panni sporchi del Fascismo” (che rientra nella serie “In viaggio con Barbero”),  è  ideato e scritto da Alessandro Barbero e Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, e realizzato da Ruvido Produzioni.

Nella trasmissione, il viaggio in battello sul Delta padano diventa l’occasione per scoprire un’altra grande passione del professore: il bird watching.

Non mancano poi le riflessioni storiche sul grande fiume Po e sul rapporto con le popolazioni che per secoli hanno convissuto con la sua fertilità e con la sua minacciosa potenza.

Una terra amara il Polesine, area per secoli emarginata, tra paludi bonificate e contadini poveri, ma ricca di fermenti.

La terra in cui nacque e iniziò il suo impegno politico Giacomo Matteotti, prima di trasferirsi nella Capitale e andare incontro al suo tragico destino.

Il prossimo 12 giugno il racconto del delitto Matteotti farà dunque tappa a Rovigo, tenendo incollati alle poltrone gli spettatori e facendoli immergere in una “palude nera”, fatta di inganni, minacce, ricatti, memoriali, denunce e smentite, processi, condanne, amnistie. La descrizione, lucida e tagliente, dei “panni sporchi del fascismo”.

Giacomo Matteotti

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma dell’ottobre 1922.

Matteotti fu eletto in Parlamento per la prima volta nel 1919 nel collegio di Ferrara e fu poi rieletto nel 1921 e nel 1924. Venne soprannominato “Tempesta” dai suoi compagni di partito per il suo carattere battagliero e intransigente.

In pochi anni, oltre a preparare numerosi disegni di legge e relazioni, intervenne 106 volte in Aula, con discorsi su temi spesso tecnici, amministrativi e finanziari.

Nel 1921 pubblicò una famosa Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia, in cui si denunciavano, per la prima volta, le violenze delle squadre d’azione fasciste durante la campagna elettorale delle elezioni del 1921.

Nell’ottobre del 1922 Matteotti fu espulso dal Partito Socialista Italiano con tutta la corrente riformista legata a Filippo Turati; i fuoriusciti fondarono il nuovo Partito Socialista Unitario, di cui Matteotti divenne segretario.

Nel 1924 venne pubblicata a Londra, dove Matteotti si era recato in forma strettamente riservata nell’aprile di quell’anno, la traduzione del suo libro Un anno di dominazione fascista, col titolo “The Fascists exposed; a year of Fascist Domination”, in cui riportava meticolosamente gli atti di violenza fascista contro gli oppositori.

Metteotti fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.

Il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assunse pubblicamente “la responsabilità politica, morale e storica” del clima nel quale l’assassinio si era verificato.

A tale discorso fece seguito, nel giro di due anni, l’approvazione delle cosiddette leggi fascistissime e la decadenza dei deputati che avevano partecipato alla secessione dell’Aventino in protesta al delitto Matteotti.

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