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Alberto Foschini, ”Il premio Strega ripercorre la storia della narrativa italiana degli ultimi settant’anni”

Ripercorrere la storia della narrativa italiana attraverso i suoi vincitori. E' questo secondo Alberto Foschini, presidente della Strega Alberti, la più grande virtù che accompagna fin dalla prima edizione il Premio Strega, nato negli anni Quaranta a Roma nel salotto dei coniugi Bellonci, Goffredo, giornalista e critico letterario, e Maria, scrittrice e traduttrice...

Il presidente della Strega Alberti e tra i responsabili dell’omonimo premio letterario, racconta l’unicità e l’importanza del Premio istituito a Roma nel 1947

MILANO – Ripercorrere la storia della narrativa italiana attraverso i suoi vincitori. E’ questo secondo Alberto Foschini, presidente della Strega Alberti, la più grande virtù che accompagna fin dalla prima edizione il Premio Strega, il prestigioso riconoscimento nato negli anni Quaranta a Roma nel salotto dei coniugi Bellonci, Goffredo, giornalista e critico letterario, e Maria, scrittrice e traduttrice.

 

LA STORIA – A partire dall’inverno 1944 inizia a incontrarsi qui, la domenica pomeriggio, un gruppo variegato di amici – letterati e non – uniti nel comune dolore per la drammatica situazione legata alle vicende di guerra. Dopo la liberazione della capitale il 4 giugno, la comitiva ha continuato a radunarsi prendendo nome “Amici della domenica” e ha proseguito in questa consuetudine anche dopo la fine del conflitto mondiale. Nel 1946 al gruppo si aggiunge Guido Alberti, produttore del liquore Strega: pochi mesi dopo viene istituito l’omonimo premio letterario, assegnato per la prima volta a Ennio Flaiano nel 1947. A poche ore dalla proclamazione del vincitore 2012, che avverrà domani nel consueto scenario del Ninfeo di Villa, abbiamo intervistati Alberto Foschini, presidente della Strega Alberti e tra i responsabili dell’omonimo premio letterario insieme alla Fondazione Bellonci.

Quale importanza e unicità riveste il Premio Strega, all’interno del panorama nazionale letterario? Basta scorrere la lista dei vincitori e dei partecipanti al  premio Strega per  coglierne l’importanza. Attraverso di essa si può tranquillamente ripercorrere la storia della narrativa del paese degli ultimi settant’anni.  In questo senso il Premio indubbiamente appare se non unico assolutamente preminente nel panorama letterario del nostro paese.

 

Quali sono i valori del premio che vengono portati avanti dall’anno della sua istituzione?
Lo Strega nasce  nel 1947 con l’intento di premiare quello che secondo la maggioranza del gruppo di intellettuali e scrittori che lo avevano promosso, fosse stato il miglior romanzo pubblicato nell’anno. Tale criterio di merito, sia pur in un contesto assai evoluto nel tempo, rimane centrale per il Premio unitamente alla azione di promozione della lettura portata avanti dalle tante iniziative della Fondazione Bellonci. Funzione questa altamente meritoria in una situazione come la nostra in cui il consumo di libri è sempre stato alquanto depresso.

 

Cosa ha rappresentato questo premio letterario per l’azienda? La letteratura e i libri che ruolo rivestono all’interno della sua azienda?
Il Premio Strega è nato da un rapporto di amicizia tra Guido Alberti e i coniugi Bellonci negli anni, terribili eppur ricchi di energie propositive, dell’immediato dopoguerra. Molto di questo spirito amicale sopravvive, dopo quasi settant’anni, alla scomparsa dei fondatori tra coloro che ne sono gli eredi: la nostra azienda e la Fondazione Bellonci. Il premio è quindi per noi molto più che una risorsa di comunicazione, costituendo un elemento importante dell’identità della nostra società. All’interno dello spazio museale aziendale nel nostro stabilimento di Benevento è presente un’area dedicata ad esso con foto d’epoca, libri ed altre “memorabilia” frequentato da migliaia di visitatori durante tutto l’anno.

 

A suo avviso, per un autore vincere questo premio vale più di una campagna promozionale?
Indubbiamente molto di più. Aldilà delle ricorrenti e spesso pretestuose polemiche, il patrimonio di credibilità ed autorevolezza acquisito dal Premio Strega nel tempo lo rende una sorta di leva capace se non di determinare un successo  quantomeno di orientare fortemente l’attenzione dei lettori potenziali  verso le opere partecipanti. La storia del premio registra tra i vincitori molti casi di grossi successi editoriali quali   quelli di Tomasi, Eco, Giordano ma anche di Mazzantini, Mazzucco La Capria e molti altri. 

 

4 luglio 2012

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