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Va bene tutto, ma giù le mani dai libri!

Infiammano anche oggi in tutta Italia le proteste avviate lunedì 9 dal movimento dei Forconi. In un clima di crescente tensione, alcuni manifestanti ieri pomeriggio sono arrivati a fare irruzione nella libreria Ubik in centro a Savona incitando ''Bruciate i libri'', un atto gravissimo che dà la misura di dove sia arrivato il malcontento...

A seguito dei gravi fatti verificatisi ieri a Savona, dove un gruppo di ragazzi del movimento dei Forconi ha invaso la libreria Ubik in centro città intimando di chiudere e bruciare i libri, ci sembra doveroso ribadire l’importanza di tutelare il proprio patrimonio culturale, partendo dai libri, in quanto la lettura è l’unico modo per aiutare se stessi e il Paese ad uscire da questa terribile crisi.

Infiammano anche oggi in tutta Italia le proteste avviate lunedì 9 dal movimento dei Forconi. In un clima di crescente tensione, alcuni manifestanti ieri pomeriggio sono arrivati a fare irruzione nella libreria Ubik in centro a Savona incitando “Bruciate i libri”, un atto gravissimo che dà la misura di dove sia arrivato il malcontento.  

Come già affermato dal nostro direttore nell’editoriale di ieri, capiamo i gravi disagi che sono all’origine della protesta. Abbiamo già rivolto il nostro appello a chi è al potere: è davvero il momento che chi ci governa si faccia un esame di coscienza e si impegni in politiche finalmente a favore della gente, volte a risolvere i problemi che gravano nella vite dei cittadini rendendole insopportabili. Anche in Italia, come accaduto in Brasile, Turchia, Ucraina e Grecia, si è accesa la scintilla della ribellione popolare, la gente va in piazza perché è stanca dei provvedimenti di una Casta che non tiene conto del fatto che le persone non arrivano a fine mese. Se non si fa qualcosa il pericolo è quello di scivolare nell’estremismo e nel populismo, con conseguenze devastanti per il Paese e l’ombra minacciosa di una possibile dittatura all’orizzonte – perché storicamente è sempre stato in momenti di grave disagio come questi che i più terribili regimi sono saliti al potere.

Come fanno i nostri politici a non rendersi conto, con orrore, che i ragazzi italiani si sentono defraudati del loro futuro? È veramente inconcepibile e drammatico che giovani poco più che ventenni, come il gruppetto dei quattro o cinque che hanno preso d’assalto la libreria, siano dominati ormai da questo sentimento di rabbia devastante e cieca. È inconcepibile e drammatico che non si sia posto un limite a quanto stava accadendo, al malcontento montante che esacerba gli animi del popolo italiano, e dei giovani soprattutto, prima che si arrivasse a questa situazione.

Quanto accaduto ieri a Savona è segno che forse è già troppo tardi: la disperazione sta degenerando in follia. E per questo vogliamo rivolgere un altro invito, questa volta rivolto ai cittadini: capiamo il malcontento, ma ci sono dei limiti. Da parte del popolo è quanto mai urgente iniziare a leggere quei libri che ieri invece si intimava a gran voce di bruciare! Vogliamo fare nostra la risposta con cui i librai della Ubik, schierati con coraggio a difendere i volumi sugli scaffali, hanno ribattuto all’insensato ordine impartito dai Forconi: “Studiateli, piuttosto”.

Cosa ci ha insegnato il passato? Questi ragazzi non sanno che i roghi dei libri sono da sempre orribile pratica di regimi autoritari che hanno avuto tutto l’interesse a mantenere il popolo nell’ignoranza? Non hanno sentito parlare per esempio del rogo avvenuto a Berlino, in Bebelplatz, il 10 maggio 1933 sotto il nazismo, per bruciare le opere degli autori ebrei, un immenso patrimonio culturale andato perduto?

I libri non si bruciano, bruciare i libri è un crimine contro la nostra umanità! Nei testi si raccoglie la sapienza che gli uomini hanno accumulato per millenni, si ricordano gli errori commessi – un monito per non dovervi incappare mai più –, si riflette sulle soluzioni ai problemi che ci affliggono. I libri ci insegnano lo spirito critico, ci insegnano a non credere a tutto quello che viene detto, ad andare in cerca della verità, a stare saldi nei nostri principi morali, a comprendere gli altri e a essere solidali con chi ci circonda, a essere propositivi e mai distruttivi.   

Di questo l’Italia ha bisogno, di questo hanno bisogno soprattutto i giovani: di costruire e coltivare le proprie risorse, le proprie forze interiori, il proprio ingegno, per aiutare se stessi e il Paese ad uscire da questa terribile crisi. Oggi più che mai sono necessarie le idee, non la violenza: sono la nostra arma più importante, quella che nessuno può portarci via. E sono i libri ad illuminare le nostre idee migliori. Il grido pertanto, unanime e concorde, non può che essere questo: non bruciate i libri, leggeteli!

La redazione di Libreriamo

12 dicembre 2013

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