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Dimmi dove leggi e ti dirò quanto sei ”cool”

Il lettore è solitamente una persona introspettiva, dotata di una maggiore consapevolezza di sé rispetto alla media... e anche di una certa ''sensibilità estetica''. Apprezza la sintassi raffinata e la scrittura di qualità, ma gli piace anche avere un luogo adeguato per le sue letture...
MILANO – Il lettore è solitamente una persona introspettiva, dotata di una maggiore consapevolezza di sé rispetto alla media… e anche di una certa “sensibilità estetica”. Apprezza  la sintassi raffinata e la scrittura di qualità, ma gli piace anche avere un luogo adeguato per le sue letture, ben attento, diciamoci la verità, all’immagine che di sé dà, o vorrebbe dare, agli altri mentre è immerso in un libro.
Secondo un articolo del magazine Bookriot, è questo che spiega l’avvento della sale di lettura e degli studi, di ambienti specificamente pensati come “habitat naturale” del lettore. Ed è da qui che viene la popolarità di certe librerie di design o di altri oggetti che, più che costituire un reale supporto per lui, sembrano uno status symbol che dichiara a gran voce: “Sì, io leggo, e sì, questo mi rende una persona migliore di te”. L’immagine che si dà di sé mentre si legge è importante, e di conseguenza lo è il luogo in cui lo si fa. Questo vale specialmente se il libro in questione non è esattamente quello che fa per noi. Certo, magari non capiamo esattamente quel che Joyce sta dicendo in un passaggio, ma almeno leggerlo ci fa apparire “fighi”. Ma vale anche se, al contrario, non riusciamo a staccarci da un libro, visto che in quel caso non potremo fare a meno di leggerlo in ogni momento e luogo in cui ci sarà possibile. Certo, non tutti i lettori sono così egocentrici o assorbiti da se stessi, alcuni vogliono semplicemente godersi le loro letture in santa pace. Ma pure se le cose stanno così, è preferibile farlo in un luogo comodo e possibilmente silenzioso. Ecco dunque alcuni dei luoghi tradizionalmente scelti dai lettori, di cui si analizza da un lato l’appeal estetico e dall’altro l’adeguatezza allo scopo cui vengono adibiti – stiamo parlando della lettura.
Sotto un albero
Appeal estetico: eleganteL’immagine del lettore seduto sotto un albero è un classico intramontabile e di grande eleganza, soggetto di dipinti tanto numerosi nella storia dell’arte che quasi non si contano. È un’immagine capace di esercitare un’attrattiva irresistibile sul lettore sensibile, che desidera carpire i segreti dell’umanità e al tempo stesso della natura – e vuole far mostra di questa sua nobiltà d’animo. Sfortunatamente, la natura non è così riconoscente, e spesso ripaga i cosiddetti letterati con la scomodità – stare seduti su radici nodose o sull’erba bagnata non è il massimo –, la costante minaccia di punture di insetto e la variabilità delle condizioni meteorologiche.

In spiaggia
Appeal estetico: sexy

La moda della “lettura in spiaggia” è talmente cresciuta in popolarità che adesso esiste un vero e proprio settore del mercato editoriale destinato ai “libri da spiaggia”. Non si capisce bene poi di che genere di libri si tratterebbe nello specifico. Forse quelli che si leggono e “digeriscono” in un solo giorno. Oppure quelli stampati su un tipo di carta dotato di una particolare composizione chimica, resistente alla sabbia, al sudore e all’acqua salata.

In un caffè
Appeal estetico: trendy

Il caffè è il luogo adeguato per il lettore che vuole socializzare. In verità, il sospetto è che sia più favorevole a questo “scopo collaterale” piuttosto che alla lettura in sé – difficilmente un posto affollato riesce a conciliare la concentrazione. Forse si va in questi posti con un libro in mano più per darsi il tono di “intellettuale cool” che per leggere davvero.

In bagno
Appeal estetico: nullo

Pur considerando tutti i lati negativi del bagno – illuminazione insufficiente, interni squallidi e un certo alone di vergogna –, dopo tutto questo non è il peggior posto dove leggere. La privacy è garantita, perché, davvero, a chi mai verrebbe in mente di andare a disturbare il tipo che è in bagno da un’ora? Se potete sopportare la potenziale “vergogna sociale”, la toilette può rappresentare il Nirvana del lettore e l’ultimo rifugio per chi non riesce a trovare un po’ privacy in nessun altro luogo.

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