Sei qui: Home » Istruzione » Scuola » ”Più Inglese e meno Arte a scuola”. Le proposte di Confindustria per il rilancio dell’istruzione in Italia

”Più Inglese e meno Arte a scuola”. Le proposte di Confindustria per il rilancio dell’istruzione in Italia

Senza un’adeguata preparazione alla lingua inglese e all’informatica, nessuno dei giovani italiani riuscirà mai a trovarsi un posto di lavoro in aziende che lavoro all’esterno. Va bene l’arte, ma bisogna puntare su altre materie....

Con ”La buona scuola” Renzi aveva creato una proposta scolastica che puntasse, tra le altre cose, sullo sviluppo di alcune materie come arte, musica e sport. Indispensabili per l’educazione dei giovani. Ma Confindustria dice no: ”Più arte? E’ più utile l’inglese”.

MILANO – Senza un’adeguata preparazione alla lingua inglese e all’informatica, nessuno dei giovani italiani riuscirà mai a trovarsi un posto di lavoro in aziende che lavoro all’estero. Va bene l’arte, ma bisogna puntare su altre materie. E’ questa, in sostanza, la risposta di Confindustria alla proposta “Buona Scuola” di Matteo Renzi che, invece, voleva puntare i riflettori su altre materie quali arte, musica, e sport.

100 PROPOSTE – In risposta al documento “La buona scuola” pubblicato dal Premier, Confindustria risponde con un altrettanto corposo fascicolo chiamato “100 proposte per la crescita” che si riassume in quatto punti focali: innovazione, alternanza scuola-lavoro, valutazione e merito. “Non solo formazione, università, scuola  – spiega Ivan Lo Bello, vice presidente per l’Education di Confindustria durante la presentazione del progetto alla Liuss di Roma – ma anche sviluppo industriale, crescita, innovazione. In una parola: futuro», ha detto Lo Bello, invocando una «scossa educativa per rilanciare la scuola”.

LOTTA CONTRO LA DISOCCUPAZIONE – Secondo Lo Bello è fondamentale investire nella formazione, soprattutto quella professionale, per aiutare i giovani a non rimanere un passo indietro rispetto ai coetanei degli altri paesi. Le “100 proposte per la crescita”, quindi, vogliono essere un ancora di salvezza per lottare contro la percentuale di disoccupazione che, come oramai è noto, ha raggiunto i massimi storici. Ma basteranno veramente tutto queste proposte per cambiare la situazione del futuro dei giovani?

7 ottobre 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata