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Gli scrittori diventano Piccoli Maestri per portare la lettura e i libri nelle scuole

Portare la magia della lettura a scuola, risvegliare l'entusiasmo dei ragazzi per i libri portando gli scrittori nelle aule, a prestar la loro voce per dare vita ai grandi romanzi. È questa l'idea di Piccoli Maestri...

Nata a Roma da un’idea della scrittrice Elena Stancanelli, l’iniziativa vive grazie a scrittori volontari che vanno nelle scuole per leggere a bambini e ragazzi. Oggi Piccoli Maestri è diventata un’associazione e si è diffusa anche in altre città d’Italia

MILANO – Portare la magia della lettura a scuola, risvegliare l’entusiasmo dei ragazzi per i libri portando gli scrittori nelle aule, a prestar la loro voce per dare vita ai grandi romanzi. È questa l’idea di Piccoli Maestri, un’iniziativa avviata a Roma nel 2011 da Elena Stancanelli insieme a un gruppo di autori volontari, che vanno nelle scuole per leggere ai ragazzi. Da questo piccolo team iniziale è nata un’associazione culturale, che raccoglie sempre più scrittori.

COME NASCE PICCOLI MAESTRI – “L’iniziativa nasce perché durante un incontro dentro la casa editrice Laterza cui erano invitati scrittori, registi e intellettuali a vario titolo – un gruppo di trenta-quarantenni che si chiamava TQ –, ho parlato di questa idea che avevo in mente, ispirata al centro di insegnamento di Dave Eggers, 826 Valencia, a San Francisco”. Così racconta la scrittrice Elena Stancanelli, autrice di “Benzina” (Einaudi, 1998), “Le attrici” (Einaudi, 2001), “Firenze da piccola” (Laterza, 2006), “A immaginare una vita ce ne vuole un’altra” (minimum fax, 2007) e “Un uomo giusto” (Einaudi, 2011). “Certo, quella di Dave Eggers è una scuola più strutturata, ben finanziata, dove si tengono corsi di scrittura. La mia idea era più semplice: andiamo nelle scuole a raccontare i libri. La cosa ha suscitato molto entusiasmo. Si sono associati subito Federico Cerminara e altri scrittori. Nell’ottobre 2012 abbiamo costituito l’associazione.”

LA DIFFUSIONE IN ITALIA – Oggi Piccoli Maestri non è più soltanto a Roma, altri gruppi si sono formati in altre città italiane. “Molti scrittori, venuti a conoscenza dell’iniziativa, ci hanno chiesto se potevano portarla anche nelle loro zone. Naturalmente ne siamo felici, tutto ciò che chiediamo è di usare lo stesso titolo e lo stesso logo del progetto. E l’unica condizione che poniamo ai volontari è che siano scrittori che abbiano pubblicato con una vera casa editrice, non tramite self publishing. Adesso ci sono Piccoli Maestri a Milano, Venezia, Benevento, Città di Castello, e stanno per arrivare anche a Torino.”

COME FUNZIONA – Il funzionamento è molto semplice. Ciascuno dei Piccoli Maestri, ovvero degli scrittori che hanno abbracciato l’iniziativa, sceglie un libro, quello che ama di più, quello che ritiene adeguato, e si fa carico di farlo conoscere ai ragazzi. Gli insegnanti che sono interessati a organizzare un incontro non devo far altro che consultare l’elenco degli autori e autrici abbinati ai titoli che hanno scelto, disponibile in rete, e poi scrivere all’indirizzo mail piccolimaestri.info@gmail.com per le loro richieste. Dato che gli autori sposano il progetto su base volontaria, la scuola non deve far fronte ad alcuna spesa per invitarli – a meno che non si richieda lo spostamento dell’autore da una città all’altra, in tal caso la scuola si deve far carico del viaggio.

COME SI FORMA L’AMORE PER LA LETTURA – L’iniziativa si propone come un modo per diffondere l’amore per i libri in un Paese dove i dati sulla diffusione della lettura sono drammatici, per varie ragioni. “Per avere familiarità con i libri e la lettura bisogna coltivarla nel tempo, fin da piccoli”, commenta Elena Stancanelli. “C’è una differenza sensibile tra chi non ha sentito i genitori leggergli delle storie da bambino e chi invece ha avuto questa fortuna, perché è così che si fa l’abitudine, e si crea una dipendenza, alla formazione dell’immagine a partire dall’ascolto della parola. Il problema è che nelle case non ci sono più i libri, e non si può pensare che gli insegnanti delle scuole, oberati da mille incombenze, possano supplire anche a questa mancanza. I ragazzi oggi sono distratti dalle serie tv, dalla tecnologia, dagli smartphone, lo spazio per la lettura va riconquistato.”

SEGNALI POSITIVI – I riscontri sono molto positivi. “I ragazzi dimostrano grandissima partecipazione quando ci sono questi incontri, molto più di quello che si potrebbe immaginare e di quanto noi stessi avremmo immaginato. Questo è un buon segno: io credo che una bella storia, un bel romanzo, non sia difficile da far amare.”

16 marzo 2014

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