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Natale di Roma, perché si celebra il 21 aprile

Sono passati quasi 3mila anni dalla mitica fondazione di Roma a opera di Romolo. Scopriamo perché la città eterna fu fondata proprio il 21 aprile

Fondata, secondo la tradizione, il 21 aprile del 753 a.C., nel corso dei suoi tre millenni di storia Roma è stata la prima metropoli dell’umanità, cuore di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la cultura, la lingua, la letteratura e il costume delle epoche successive. Una città tutta da scoprire e ammirare, come testimoniano i capolavori custoditi al suo interno. Ma perché ogni anno, il 21 aprile, i romani celebrano il Natale di Roma?

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Natale di Roma, perché si celebra il 21 aprile

Narra Marco Terrenzio Varrone, celebre letterato, grammatico, militare e agronomo romano, che Romolo fondò la città eterna proprio il 21 aprile del 753 a.C. Da questa data, infatti, che venne calcolata la cronologia romana, con la locuzione Ab Urbe condita, che appunto significa “dalla fondazione della città”. La data del 21 aprile fu risultato del calcolo delle computazioni astrologiche di Lucio Taruzio Firmano, un fisico e matematico del I secolo a.C.

Anche nella “Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo” di Marco Velleio Patercolo si legge: “Roma fu fondata il 21 aprile sul Colle Palatino nell’anno della sesta Olimpiade”. La ricorrenza del 21 aprile, però, non è sempre stata chiamata Natale di Roma. Inizialmente la data era celebrata con una festa denominata “Palilia”. Fu l’imperatore Claudio il primo a festeggiare la natività della Città Eterna. Solo nel 1870, dopo la Breccia di Porta Pia, il 21 aprile divenne una ricorrenza riconosciuta in tutta Italia.

Ab urbe condita di Tito Livio

Noi vogliamo celebrare in Natale di Roma con una celeberrima frase dello scrittore latino Tito Livio che, nel proemio dell’opera Ab urbe condita, la definì: 

“Roma, città fortunata, invincibile e eterna”

Si tratta di un’unica monumentale opera storiografica, che mirava a raccontare l’intera storia della città eterna dalla sua fondazione fino alla contemporaneità. L’opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1–10 e 21–45 e scarsi frammenti degli altri. La narrazione iniziava dalle origini mitiche di Roma, ossia con la fuga di Enea da Troia, per arrivare alla morte di Druso figliastro di Augusto, avvenuta in Germania nel 9 a.C., o forse anche fino alla disfatta di Varo nella selva di Teutoburgo, nel 9 d.C.

La leggenda della fondazione di Roma

Ma come si arriva a celebrare il Natale di Roma? Secondo la leggenda, la città di Roma è stata fondata da Romolo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa. Ascanio, figlio di Enea, aveva fondato la città di Albalonga. Diversi anni dopo, il figlio e legittimo erede del re Proca di Alba Longa, Numitore, era stato spodestato dal fratello Amulio, che aveva costretto la nipote Rea Silvia, figlia di Numitore, a diventare vestale e a far voto di castità per evitare che generasse un possibile pretendente al trono. Il dio Marte si è però invaghito di Rea Silvia e dalla loro unione sono nati due gemelli, Romolo e Remo. Appena scoperta la loro nascita, Amulio ha ordinato di farli uccidere, ma il servo incaricato dell’omicidio li ha abbandonati sulla riva del Tevere.

I due piccoli vengono trovati ed allattati da una lupa. Poi vengono scoperti dal pastore Faustolo, che li cresce insieme alla moglie Acca Larenzia. Diventati grandi e scoperta la loro origine, Romolo e Remo tornano ad Albalonga ed uccidono Amulio, restituendo il trono al nonno Numitore. Ottengono poi il permesso di fondare una nuova città. Romolo voleva chiamarla Roma e costruirla sul Palatino, mentre Remo voleva chiamarla Remora e fondarla sull’Aventino. Tra i due fratelli scoppia un litigio ed alla fine Remo muore. Così Romolo può fondare la sua nuova città e prendere il potere su di sé, diventando il primo dei 7 Re della città eterna.

Il Pantheon di Roma in timelapse

Il ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo celebra il Natale di Roma con un video esclusivo. La luce e l’astronomia, che nell’età imperiale erano al centro della Dies Romana, sono le protagoniste di un video che il ministero ha pubblicato oggi in anteprima internazionale sul proprio canale YouTube. Un timelapse realizzato dall’ufficio stampa del Mibact che riproduce uno dei primi effetti speciali della storia.

Ogni 21 aprile, a mezzogiorno, il sole entra infatti nell’oculus del Pantheon con un’inclinazione tale da creare un fascio di luce che centra perfettamente il portale d’ingresso. A quell’ora esatta, quando l’Imperatore varcava la soglia del tempio tutto il suo corpo era immerso nella luce. Un video esclusivo con un Pantheon senza nessun visitatore che rende questo momento unico nella sua drammaticità.

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