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Carlo Azeglio Ciampi in una lettera aperta ai giovani, “Ragazzi, ora tocca a voi”

Carlo Azeglio Ciampi in un intervento a Lodi nel 2005, in occasione dell’incontro istituzionale con le autorità locali ed i sindaci della provincia , aveva dedicato queste parole a giovani come incoraggiamento a credere nel futuro e nei loro sogni.

“Cari giovani, ieri ai vostri coetanei di Cremona ho parlato delle speranze, come delle incertezze, che caratterizzano la vostra generazione, ansiosa di esprimere tutto il suo spirito d’iniziativa, ansiosa che le siano dati gli strumenti per realizzare pienamente se stessa.

Le incertezze, i dubbi, il porre e il porsi molti “perché” è proprio della vostra età, tanto più in un mondo che cambia a ritmi così rapidi.
Ieri ho parlato anche (e voglio ripetere oggi con forza questo concetto) della responsabilità delle famiglie, degli insegnanti, e di tutti coloro che occupano posizioni eminenti sulla scena pubblica. Sta a loro trasmettere a voi, oltre il patrimonio conoscitivo e il metodo di apprendimento, anche valori, principi, modelli di comportamento che vi accompagnino e guidino mentre state per iniziare la vostra vita di adulti.
Un punto desidero sottolineare. Questi miei incontri mi hanno dato conferma del fatto che ovunque, al Sud e al Nord, la preparazione della nuova generazione è mediamente molto superiore a quella dei giovani della mia generazione. L’istruzione media, superiore e universitaria non è più riservata, come allora, a una piccola minoranza. La stagione dello studio si è allungata per tutti: ed è un grande avanzamento per l’intera Italia, un innalzamento del suo potenziale di crescita civile ed economica.

E poi, voi siete nati e cresciuti in anni di pace; non vi hanno insegnato a odiare gli altri. Anzi, avete assimilato, anche nelle vostre esperienze di vita, una cultura del dialogo, della collaborazione e dell’amicizia tra i popoli, tra tutti i popoli, e non solo tra quelli europei. Avete viaggiato, e condividete gli stessi valori con i giovani di tanti altri Paesi.
Grazie agli incontri con voi giovani è cresciuta in me la fiducia nel futuro. E mi auguro, anzi confido che le considerazioni che ho fatto nel corso di questo intervento, e che erano rivolte a voi, non meno che alle personalità presenti qui oggi in rappresentanza delle diverse istituzioni, siano da voi intese come espressione di questa fiducia in una generazione che ha avuto la fortuna di crescere in un’Italia e in un’Europa di pace. Non temete un declino che non ci sarà.
Non abbiate timori per il vostro avvenire. Per ora, nella vostra vita, avete soprattutto ascoltato: presto toccherà a voi di parlare ed agire.
Guardate alto e lontano. Impegnatevi. E non dimenticate i popoli meno fortunati. Anche noi fummo per molto tempo un popolo di emigranti.

Proponetevi obiettivi ambiziosi per il vostro futuro, per il futuro della nostra Patria.
L’ambiente in cui oggi ci incontriamo mi ha spinto a esprimere queste riflessioni, questi sentimenti. Sono certo che non mancherete le occasioni che vi saranno offerte, che realizzerete le vostre speranze…”

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