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Trovati i documenti di Giulio Regeni. Uccisi i suoi rapinatori

Secondo la stampa locale, ci sarebbe un legame con l'omicidio del ricercatore italiano. La testimonianza della sorella di un membro della banda

MILANO – E’ stato ritrovato il passaporto di Giulio Regeni, lo studente ucciso al Cairo, nella casa della sorella di un presunto membro di una banda di criminali sgominata ieri dalla polizia egiziana. Ad annunciarlo il ministero dell’Interno egiziano attraverso un comunicato. Assieme al passaporto di Regeni sono stati ritrovati la sua carta di credito, i suoi documenti di studente della Università americana del Cairo e dell’Università di Cambridge.

 

LA TESTIMONIANZA – La donna è la sorella di Tarek Saad Abdelfatah, morto ieri con altri tre presunti complici e con una quinta persona di identità sconosciuta nel corso di una sparatoria. Secondo la versione ufficiale, la donna ha ammesso che il fratello le facesse visita occasionalmente, che la borsa appartenesse a lui e di essere a conoscenza delle sua attività criminali. Sempre secondo la nota, la polizia stava dando la caccia ai presunti criminali, sospettati di fingersi agenti delle forze dell’ordine per derubare i cittadini stranieri.

 

LA RICOSTRUZIONE – Secondo la ricostruzione delle autorità, i sospettati “si trovavano in un minibus nella zona del Nuovo Cairo, quando hanno visto agenti della polizia e hanno sparato”. “La polizia ha risposto al fuoco e i sospettati sono morti”, conclude la nota, aggiungendo che sono state recuperate due armi da fuoco e due documenti falsi della polizia.

 

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