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I piccoli gesti che prima davamo per scontato che oggi ci mancano

Le riflessioni del libraio e scrittore Carlo Picca in merito ai piccoli gesti quotidiani che oggi ci mancano e che domani assumeranno un significato maggiore

I piccoli gesti e le più semplici situazioni d’affetto, che prima davamo per scontato dovessero esserci sempre, ora assumono per noi un significativo peso diverso. Le cose vere ed autentiche ora sono diventate per noi tutti ossigeno che ci manca e che vorremmo respirare a pieni polmoni. Quelle a cui molto spesso non davamo la giusta attenzione ed importanza o gli concedevamo un momento di opportuna riflessione o apprezzamento.

I piccoli gesti che ci mancano

Incontrare un amico al bar, guardarlo negli occhi e fare due chiacchiere con lui. Passare una spensierata serata in pizzeria con la famiglia, o divertirsi a casa con amici a vedere una partita di calcio. Andare in un parco pubblico a stendersi su di un bel prato verde per rilassarsi leggendo un buon libro. Ci sembravano quasi tutte cose dovute ma invece purtroppo, a ben vedere adesso, non lo erano e non lo sono affatto. In questi giorni di quarantena italiana, di appelli continui per restare tutti a casa, queste cose veramente importanti stanno venendo prepotentemente a necessità di ognuno di noi.

Perché queste cose essenziali che non hanno bisogno di alcun abbellimento sono i veri e propri beni primari degli uomini. La semplice gioia derivante dallo stare assieme, dal condividere dei piacevoli momenti in compagnia, o la pace d’animo da poter gustare tutta con la lettura all’aperto. Viaggiare e spostarsi godendo a pieno di una bella giornata di pausa o di festa. Sentirsi vivi e partecipi nelle cose più quotidiane ci sta mancando davvero tanto a tutti.

Riscoprire i valori

Perché tale è in questo momento il velo che le contingenze che questa orrenda pandemia sta facendoci crollare addosso, per riscoprire a fondo i valori della vita più autentici ed importanti.

Forse eravamo troppo invasati dal consumare troppo, dall’avere sempre tutto a disposizione. Eravamo presi dal possedere molto, dal chiedere sempre, dal pretendere senza remore. Ma soprattutto davamo per scontato tutto e non ringraziavamo noi la vita ogni giorno, senza sentirci in dovere di rispetto e gratitudine per lei.

Ringraziarla profondamente e quotidianamente, guardando e ammirando il cielo per la fortuna che ci ha dato, quella di poter assaporare le sue bellezze più piccole, semplici, naturali e spontanee. Ed ora che abbiamo dato tutto per scontato piove sul bagnato, ci manca questa aria primaria e abbiamo paura di tutto e tutti, causa panico che in ognuno di noi sta venendo fuori.

Apprezzare di più i piccoli gesti

La paura ci governa probabilmente proprio perché non abbiamo coltivato abbastanza in noi questo rispetto profondo per madre natura e i sentimenti e valori umani più dolci e teneri. Quelli che oggi sono l’unica cosa che ci stando dando la forza per reagire,  perché altrimenti tutti scriveremmo che riabbracciarci dopo questo momento sarà la cosa più bella che avremo mai fatto fino ad ora?

I piccoli gesti come un abbraccio per la nostra salvezza. Ma dovremmo coltivare sempre tutto ciò per divenire uomini virtuosi, che si slanciano verso ogni cosa bella e la apprezzano e rispettano, e ne custodiscono il loro tesoro. Perché grazie all’essere virtuosi si superano anche i momenti di difficoltà, citando Seneca, come lo splendore del sole offusca le piccoli luci, così la virtù schiaccia e sopprime con la sua grandezza ogni paura.

La consapevolezza profonda di un abbraccio liberatorio è la strada maestra che ci sta guidando oltre questo momento e che dovrà guidarci sempre anche dopo.

Fermarsi a meditare

Ci siamo fermati poco a meditare, correndo sempre di fretta, dispersi nell’avere sempre tutto ora e subito. Abbiamo smarrito queste consapevolezze, che in una parola, si nutrono dell’essenziale, quello che oggi ci manca e di cui non ci siamo cibati bene abbastanza, dandolo per scontato. Senza attribuirgli il giusto e profondo valore.

Che questo periodo duro possa generare in noi un momento di ricrescita, di riscoperta ed attaccamento ai valori semplici e più fondamentali attraverso una meditazione profonda. Fino a partorire, causa forzata la mancanza d’azione e di spazio, un sentimento di rispetto profondo per le piccole cose e per le persone, di continua concordia e continua fratellanza fra loro, da far vivere oltre questa grave malattia che sta imperando fra di noi.

Opportunità nella crisi

Questo per vivere la crisi del coronavirus, nonostante la sua pesante tragicità, come una situazione di opportunità. Ce la faremo tutti assieme, e una volta finito questo brutto incubo, sarà più bello di prima. Perché se impareremo tutti da questa orribile esperienza, ci ritroveremo ad essere uomini splendenti come non lo siamo mai stati.

Carlo Picca

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