Se vi capita di trascorrere le vacanze estive in Puglia, più precisamente nel versante ionico della regione, non possiamo non suggerirvi di passare da Grottaglie, comune italiano della provincia di Taranto in Puglia. Nota per la produzione di ceramiche artistiche e per la produzione di uva da tavola, la città di Grottaglie sorge a valle della Murgia meridionale, al confine con la provincia di Brindisi.
La storia della città di Grottaglie
Il nome “Grottaglie” deriva dal latino “Kriptalys” e dal greco “Κρυπταλύς”, a sottolineare la presenza di grotte (krypta, κρύπτα), in gran parte del suo territorio. L’origine di Grottaglie è negli insediamenti che si sono susseguiti nell’area sin dal Paleolitico, ed in particolare nell’area di Riggio e di Pezza Petrosa.
Grottaglie è ritenuta la terra d’origine del padre della letteratura latina Quinto Ennio. Difatti il poeta nacque a Rudiae, in Apulia e, secondo alcuni studiosi, questa località corrisponderebbe ad una delle cittadelle fortificate (appunto Rudiae e Mesocoro), distrutte dalle invasioni barbariche, i cui abitanti in fuga diedero vita ai casali rupestri dai quali sorsero in seguito Grottaglie e Villa Castelli.
I resti storici più importanti sono riconducibili al Medioevo, quando nelle profonde gravine prese maggior consistenza l’abitudine di vivere nelle grotte. Risalgono a questo periodo infatti non solo le abitazioni, ma anche le scale, i sentieri, le opere di canalizzazione e di deflusso delle acque.
I luoghi da visitare
Vediamo, grazie a Wikipedia, quali sono i luoghi storici da visitare Grottaglie.
Castello Episcopio
Il castello Episcopio fu costruito alla fine del XIV secolo per volontà dell’arcivescovo di Taranto Giacomo d’Atri, il quale aveva realizzato anche le mura e la chiesa madre. Il nucleo originario, con mastio e settore orientale, fu in seguito ampliato e rimaneggiato, con una facciata di epoca barocca. La torre centrale, a pianta rettangolare, si eleva su tre piani.
Il Castello Episcopio è situato in prossimità del Quartiere delle Ceramiche, cioè la parte più antica della città, il Castello fu per secoli il simbolo del potere dei vescovi tarantini feudali. Oggi il castello risulta differenziato dalla presenza dell’antica Torre interna, alta oltre 28 metri, strutturata su 4 piani intermedi tra loro, dove avevano sede i vescovi.
Gravina del Fullonese
A ovest della città di Grottaglie, sorge la gravina del Fullonese, una gravina lunga quasi un chilometro e profonda 40 metri, ricca di grotte incavate nella roccia risalenti al 200.
La gravina è caratterizzata da una ricca vegetazione, profuma di macchia mediterranea grazie al timo, alla malva e ai cardi. È ricca di alberi da frutto, querce e ulivi.
La gravina comprendeva grotte-abitazioni disposto su più livelli, con tre chiese rupestri oltre al Cistrernone del Fullonese parte un sistema idraulico per la raccolta e conservazione dell’acqua.
Chiesa Madre
La Chiesa Madre fu costruita nel 1372, per volontà dell’arcivescovo Giacomo D’Atri, dell’architetto Domenico Di Martina. Creata in tardo stile romanico, dovrebbe essere un ampliamento di un edificio già esistente. Sulla facciata si trovano un oculo sul cui perimetro è inciso un intreccio di motivi vegetali, con dei bassorilievi raffiguranti Cristo in trono, l’Arcangelo Gabriele e la Vergine.
Sotto il portico, caratterizzato da un complesso intaglio a foglie d’acanto e retto da due colonnine ottagonali che poggiano su buoi sorretti da mensole, si apre l’ingresso anch’esso arricchito da un intreccio di motivi animali e vegetali.
Il quartiere delle ceramiche
Ma Grottaglie è famosa in Puglia, e non solo, per la sua produzione di ceramica. Proprio qui troviamo il più importante centro di produzione del territorio pugliese.
Lungo la gravina di San Giorgio si è formato un intero quartiere di esperti ceramisti, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato come frantoi, sono riusciti a creare un’attività fiorente ancora oggi riconosciuta in tutta il mondo
Per la sua antica tradizione ceramica, Grottaglie rientra tra le 41 aree di affermata tradizione ceramica riconosciute dal consiglio nazionale ceramico.
Orecchiette nelle ‘nchiosce
Appuntamento immancabile dell’estate a Grottaglie è senza dubbio quello relativo a “Orecchiette nelle ‘nchiosce – on the road”. Giunto alla sua decima edizione, l’evento culinario straordinario si è tenuto tra i vicoli bianchi (chiamati ‘nchiosce appunto) del centro storico il 6 e 7 agosto 2024. Grazie alle dimore storiche dell’antico centro, la città delle ceramiche si è trasformata in un percorso gastronomico per celebrare la ricca tradizione culinaria pugliese e le sue più recenti rivisitazioni.
L’edizione di quest’anno, che ha avuto un gran numero di turisti giunti a Grottaglie per degustare le specialità pugliesi protagoniste, ha visto undici chef dislocati lungo i vicoli storici della città offrire agli ospiti una varietà di prelibate ricette che interpretano la regina delle tavole pugliesi: l’orecchietta. Dalle versioni più tradizionali alle opzioni senza glutine, i visitatori hanno avuto l’opportunità di deliziarsi con una vasta gamma di sapori unici.
Le cantine e i birrifici artigianali locali hanno esaltato ulteriormente l’esperienza culinaria, mentre due laboratori hanno permesso ai partecipanti di imparare a preparare manualmente le orecchiette. In uno di questi laboratori ci sarà Nunzia Caputo, pastaia a Bari vecchia, famosa per le sue ‘inimitabili’ orecchiette fatte in casa. Grazie alla sua maestria, Nunzia è diventata non solo la cuoca più famosa di Bari, ma anche una celebrità sui social, sbarcando addirittura oltreoceano.
Artisti di strada, dj set e gruppi musicali hanno garantito un’atmosfera vivace e divertente per tutta la durata dell’evento. Nel corso della manifestazione c’è stato inoltre un omaggio a Walter Chiari. Il grande artista di origini grottagliesi ricordato dall’attore e regista Alfredo Traversa, con il suo “sarchiapone”.