Sei qui: Home » Società » Le 10 donne che hanno rivoluzionato il mondo della cultura

Le 10 donne che hanno rivoluzionato il mondo della cultura

Da Artemisia Gentileschi a Margherita Hack, in occasione della festa della donna scopriamo il contributo decisivo delle donne in ambito culturale

“Le donne sono uno straordinario motore di cambiamento in ogni parte del mondo”, affermò qualche anno fa Diana Bracco, B20 Ambassador Women Empowerment. Un’affermazione che possiamo prendere in prestito e far valore nel corso della storia in generale, in particolare soffermandoci sul loro apporto in ambito culturale.

Vi abbiamo già parlato in precedenza delle donne che hanno rivoluzionato la storia dell’arte; la loro forza capace di abbattere le barriere e di cambiare il modo di pensare della società si è fatta valere anche in altri ambiti culturali. Dalla letteratura alla fotografia, dalla filosofia all’astronomia.

10 donne che hanno cambiato il mondo della cultura

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne ricordiamo 10 personalità di Donne determinanti nell’emancipazione, progresso e cambiamento storico, scientifico, politico, sociale e culturale del tempo.

Christine de Pizan 

Christine de Pizan nacque a Venezia intorno al 1365.

Fu la prima donna scrittrice di professione riconosciuta in Europa.

Il desiderio di dimostrare che la mancanza d’istruzione era l’unico limite del genere femminile spinse la scrittrice a creare una città letteraria figlia della sua immaginazione, abitata da sole donne, dame non di sangue ma di spirito.

Nel 1405 scrisse il dal titolo: “Città delle dame” che la consegnò e consacrò come prima donna scrittrice riconosciuta in Europa.

Nel libro richiama tutte le donne della storia e della mitologia come guerriere, martiri, sante, amazzoni, poetesse, scienziate o regine con la ferma volontà di dimostrare come l’oppressione maschile fosse l’unica causa dell’oppressione e subordinazione femminile.

A tal ragione scriverà: «Non tutti gli uomini (e soprattutto i più saggi) condividono l’opinione che sia un male educare le donne. Ma è vero che molti uomini sciocchi lo hanno sostenuto perché non gli piaceva che le donne ne sapessero più di loro».

Se i segni del dominio maschile sono presenti nel martirio delle vergini, nel destino di Lucrezia, di Griselda, nella città prevalgono le figure fondatrici: Carmenta romana, che inventò l’alfabeto, Minerva e Aracne, che fecero del tessere un’arte e le grandi regine, Didone, Medea, Semiramide, Pentesilea, a sfidare, orgogliosamente, una secolare tradizione misogina.

“Se si usasse mandare le bambine a scuola e insegnare loro le scienze con metodologia come si fa con i bambini, imparerebbero e capirebbero le difficoltà e le sottigliezze di tutte le arti e le scienze così bene come i maschi.”

Ipazia

Astronoma, matematica, musicologa, medico, filosofa, erede della scuola alessandrina, fu fatta massacrare da Cirillo, vescovo di Alessandria. Con questo delitto la cultura occidentale ha definitivamente escluso la donne dalla sfera del sapere.

La vita di Ipazia è una delle più antiche parabole su un conflitto secolare ma ancora attuale: fede e ragione, uomo e donna.

Per secoli la scienza sperimentale moderna ha creduto di avere un solo padre, Galileo, quando in realtà possiede anche un madre, nata 1200 anni prima di Galileo: Ipazia. Il ritratto che ci è stato tramandato è quello di una donna di intelligenza e bellezza straordinarie.

Fu l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica.

Aggredita per strada, fu scarnificata con conchiglie affilate, accecata, smembrata e bruciata. Un assassinio considerato dallo storico Edward Gibbon “una macchia indelebile” nella storia del cristianesimo.

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi (1593-1656) è stata una delle prime pittrici italiane a raggiungere una fama fino a quel momento riservata agli uomini.

La Gentileschi è stata la prima donna a essere ammessa a un’Accademia d’arte e la prima ad essere riconosciuta come artista, riuscendo ad affermarsi professionalmente in un mondo, come quello dell’arte, dominato nel Seicento dalla sola presenza maschile.

Una donna che ha avuto la forza di combattere contro gli stereotipi del tempo e di affrontare anche un lungo processo per stupro.

Rita Levi Montalcini 

Rita Levi Montalcini (1909 – 2012) rappresenta il simbolo dell’eccellenza scientifica italiana nel mondo.

Ha vinto il Premio Nobel per la medicina nel 1986, contribuendo al progresso scientifico con le scoperte sul sistema nervoso.

Emmeline Pankhurst

È stata un’attivista e politica britannica, ricordata per essere stata la principale esponente del movimento delle suffragette che si batté affinché fosse concesso anche alle donne il diritto di voto e il riconoscimento e la difesa dei diritti delle donne.

Florence Nightingale

Florence Nightingale (1820-1910) è stata un’infermiera britannica ricordata anche come “la signora con la lanterna”.

Viene considerata come la fondatrice dell’assistenza medica moderna e la prima donna ad applicare il metodo scientifico attraverso l’uso della statistica, affermandosi come una delle donne britanniche più influenti dell’età vittoriana.

A questa donna si riconosce l’istituzione e la celebrazione, il 12 maggio, in onore dalla sua data di nascita, della giornata internazionale degli infermieri e infermiere

Grazia Deledda

Grazia Deledda (1871-1936) prima e unica donna italiana ad aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1926.

Nelle sue opere letterarie ha descritto e denunciato le tradizioni patriarcali della società.

Margherita Hack

Margherita Hack (1922-2013) è stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987 e divulgatrice scientifica.

L’astrofisica è stata anche nei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA.

Hack ha fondato e diretto “L’astronomia”, la più importante rivista di divulgazione astronomica che ci sia stata in Italia.

Margherita Hack è ricordata anche per la sua attività sociale e politica e per le battaglie sui diritti civili.

Nilde Iotti

Nilde Lotti è stata la prima donna a ricoprire il ruolo della presidenza della Camera dei deputati in Italia.

Viene ricordata come una figura politica fondamentale nell’Italia del dopoguerra e nella neonata Repubblica.

Si è battuta per i diritti delle donne oltre a essere stata una sostenitrice di un’Europa giusta e paritaria. Ha poi sostenuto fermamente la battaglia per il suffragio universale a livello europeo.

Ruth Bader Ginsburg

Ruth Bader Ginsburg (1933 -2020) è stata la più nota giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Ha condotto battaglie per l’uguaglianza dei diritti delle donne e nel 1992 fu scelta dal presidente Bill Clinton come prima donna giudice supremo.

Wangari Maathai

Wangari Muta Maathai nata nel 1940 è stata un’ambientalista e attivista keniota.

Nel 2004 è stata la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace per “il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace.

© Riproduzione Riservata