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Cos’è il Ddl Zan e come nasce la campagna social #diamociunamano

Scopriamo cos’è il Ddl Zan, cosa stabilisce contro l’omofobia, l’omotransfobia e violenza di genere e perché è tornato di stretta attualità oggi

 Si è sbloccato oggi il Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia al Senato: è stato incardinato nella commissione Giustizia dopo settimane di polemiche, rimpalli pressing e resistenze. Messa ai voti la calendarizzazione, è passata con 13 sì e 11 no.

Ma in cosa consiste il Ddl Zan? Perché se ne sta parlando così tanto ultimamente? Tutto parte dalla nuova cover di Vanity Fair, che scende in campo per i diritti civili. Vediamo una meravigliosa Alice Pagani che mostra la mano con su scritto “Ddl Zan” e l’hashtag #diamociunamano. Un invito per far diventare virale la richiesta di accettazione della legge Ddl Zan, soprattutto dopo l’accaduto di Malika Chalhy, a cui si sono uniti anche artisti e influencer. Scopriamo insieme cosa prevede la legge e come sta andando la campagna social.

Cos’è il Ddl Zan e cosa prevede

Il Ddl Zan è prevede:

“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” 

Nell’articolo 1 del testo, viene specificato anche che “per sesso si intende il sesso biolo­gico o anagrafico; per genere si intende qualunque ma­nifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione“.

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La legge prevede la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 euro per chi commette  atti di discriminazione fondati “sul sesso,  sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”; il carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. Per qualsiasi reato commesso per le finalità di discriminazione o di odio la pena viene aumentata fino alla metà. Il condannato per può ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un lavoro in favore  delle associazioni di tutela delle vittime dei reati.

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#diamociunamano è l’hashtag che sta iniziando a spopolare sui social. Cantanti, attori, politici, gente comune mostrano una mano con scritto “Ddl Zan”, ovvero la proposta di legge contro omofobia, transfobia, misoginia e abilismo. In questi giorni è stata rimandata la sua discussione in senato ma, dopo l’accaduto di Malika Chalhy e la sua storia virale, è ora di sbrigarsi. Alice Pagani, 23 anni e attrice di successo, è in copertina su Vanity Fair a lanciare il gesto virale. Insieme a lei, nel nuovo editoriale, troviamo le interviste al deputato Alessandro Zan, promotore del disegno di legge, al senatore Simone Pillon e a tutta una serie di giovani appartenenti alla “generazione Z”,  impegnati nella diffusione di una nuova consapevolezza sui diritti civili.

 

(foto: Cover Vanity Fair Aprile 2021 – Alice Pagani)

 

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